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Anche Ranieri in bilico «Intanto corro da solo»

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Unaauto-definizione assai eloquente, quella di Claudio Ranieri alla vigilia di Juve-Lecce. È la risposta alla domanda se il tecnico abbia altre offerte, in alternativa alla panchina bianconera. Il suo pensiero è chiaro: io faccio il mio dovere, mi concentro sulle cinque partite che cercheremo di vincere, la dirigenza operi le sue scelte, tenendo conto che ho ancora un anno di contratto e che «se qualcuno mi ha cercato non lo vengo certo a dire a voi, perché non sono legato a carri e poi ho un contratto fino al 2010». Ce n'è abbastanza per un perfetto copione da separati in casa. Ranieri inizia dal raccogliere il testimone di John Elkann: «È vero, dobbiamo stare zitti e vincere. Ad aprile non abbiamo combinato niente e non è da Juventus». «Però - prosegue il tecnico - le parole di Elkann non hanno cambiato i miei programmi, non so se siano cambiati quelli della Juventus, dovreste chiedere ai dirigenti. Lippi non torna? Lo sapevo». Ranieri esprime poi grande soddisfazione per avere «riavuto» il pubblico: «È la cosa peggiore giocare a porte chiuse. Magari ci contesteranno, servirebbe comunque da stimolo, sempre meglio del silenzio». Contro il Lecce mancherà Molinaro, fermato da una colica renale. La lista degli assenti è sempre lunga: Sissoko, Marchisio, Chiellini, Tiago, Salihamidzic, Knezevic, Ekdal e, appunto, Molinaro.

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