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Possibili nuovi soci nella Roma

Rosella Sensi

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Il giorno dopo la «finta» smentita sulle voci di cessioni del club al fondo tedesco-svizzero che fa capo alla famiglia Flick e spalleggiato da un socio italiano, la Roma conferma. A parlare ancora una volta è un comunicato ufficiale della Compagnia Italpetroli che di fatto conferma quanto scritto sul nostro giornale ieri. Non bisogna essere particolarmente esperti di comunicazione per leggere tra le righe della nota, chiesta dalla Consob, la riprova di una trattativa già in stato avanzato e che potrebbe concludersi in tempi relativamente brevi. Si parla di diversi gruppi interessati, tutti stranieri. Oltre ai Flick potrebbe esserci qualcun altro. Ad esempio la Tamoil, da tempo associata agli asset petroliferi dei Sensi. «Il gruppo Italpetroli - recita la nota - negli ultimi mesi è stato contattato da vari soggetti che hanno rappresentato l'interesse, direttamente o indirettamente, di vari gruppi, tutti internazionali, ad investire nel capitale di A.S. Roma. Ma con nessuno di tali soggetti è stata raggiunta alcuna intesa, di alcun tipo, e nessuna offerta è stata formalizzata e che non le è noto un interesse diretto della famiglia Flick come riportato dalle notizie di stampa. I contatti attualmente in corso - continua il comunicato - con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse sono, allo stato attuale, in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni». Tutto vero quindi, con tanto di spiegazione dello scenario attuale che sarebbe in fase di «verifica». Passaggio fondamentale per poter chiudere un affare dal quale però la famiglia Sensi vuole uscire alla grande. La situazione al momento è abbastanza chiara. Tra smentite e conferme, si è arrivati ai nodi cardine: il come e il quando. Sul come versa la parte più complessa della trattativa perché Rosella & Co. vorrebbero rimanere dentro la società, possibilmente con ruoli istituzionali. Mentre la controparte sarebbe disposta a scendere a compromessi, solo se questa situazione fosse transitoria: come dire «entriamo in società con una quota minoritaria, voi restate per un periodo, poi noi prendiamo in mano tutto». La posizione dei tedeschi è comprensibile vista la portata dell'operazione che muoverà diverse centinaia di milioni di euro. E proprio di questo si discuterà in un incontro in programma tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima a Lugano organizzato dal grande «burattinaio» dell'operazione: l'uomo che ha messo in contatto le due parti. Si tratta, com'è ormai noto, dell'agente Uefa Vinicio Fioranelli (a volte tornano...) al quale, in caso di chiusura dell'affare, è stata promessa la direzione generale della Roma. Il fondo tedesco si è inoltre affidato ad un noto studio legale romano diretto da un professore universitario di grande fama. Nel vertice svizzero la famiglia Sensi sarà rappresentata dall'avvocato Gianroberto De Giovanni, già protagonista in prima linea nelle trattative poi sfumate con la Nafta Mosca e il fondo americano guidato da Soros. Altro nodo da sciogliere è la costruzione del nuovo stadio di proprietà. O almeno, dell'ok da parte delle istituzioni di poterlo costruire: avere una società che ha già nero su bianco il «sì» politico, avrebbe ovviamente tutto un altro appeal per gli acquirenti. E proprio su questo a Trigoria stanno stringendo i tempi per riuscire a presentare il progetto entro la fine di aprile. Intanto oggi alle 12 negli uffici di Villino Pacelli, in anticipo rispetto al solito, si terrà il consueto consiglio d'amministrazione di fine mese della Roma. All'ordine del giorno la licenza Uefa, la relazione mensile e il bilancio chiuso al 30 giugno. Ma il fatto che la riunione non si tenga a fine aprile è solo dovuto - assicurano da Trigoria - all'approvazione del bilancio in tempo utile per ottenere la licenza Uefa. Gli investitori in Borsa ritengono che l'affare sia in piedi eccome. Per il secondo giorno consecutivo il titolo della Roma ha messo a segno un rialzo a due cifre: +19,45% martedì, +24,29% ieri. L'ultimo contratto è stato chiuso a 0.87 euro per azione. Nell'ultimo mese il titolo ha guadagnato il 49%), positivo l'andamento anche a distanza di sei mesi: +37%.

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