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La "Formula caos" riparte da Shanghai

Mc Laren

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In Malesia il dispositivo montato sulla macchina di Raikkonen si era guastato due volte, prima il venerdì nelle libere, poi la domenica in gara costringendo al ritiro il finlandese. Tanto basta, avranno pensato al Cavallino, per fermarsi un attimo a riflettere sull'effettiva utilità del kers, che consente grandi scatti dalla griglia di partenza ma è una zavorra nelle qualifiche. «Dobbiamo capire cosa determina il kers in termini di sicurezza e affidabilità - ha spiegato Domenicali, direttore della gestione corse delle Rosse - ma non vuol dire che vi rinunceremo per tutta la stagione: vorrebbe dire cambiare completamente l'auto». Per un kers che se ne va, un altro che arriva, con Kubica su Bmw che lo userà per la prima volta in Cina. Ma, al di là di piccoli particolari tecnici, a tenere banco nel primo giorno di Shanghai sono ancora le polemiche per la sentenza della Fia che ha assolto le scuderie che montano i diffusori a doppio scivolo. «Cio che è accaduto non giova all'immagine della Formula Uno - accusa Domenicali - e potrebbe avere ripercussioni anche sull'unità della Fota, perché adesso la tensione è alta. Comunque, aspettiamo di vedere le motivazioni della sentenza». Molto più infervorato Flavio Briatore, team manager Reanult. «È come se il campionato di serie A vedesse in testa Lecce e Reggina e in coda Milan e Inter». Per chi non avesse capito, Briatore specifica meglio il concetto: «Quest'anno si giocheranno il Mondiale un pilota che era quasi in pensione e un altro che è un bravo ragazzo ma resta un paracarro». Leggasi Barrichello e Button. Poi il discorso torna sui costi che dovranno sostenere le scuderie per adeguarsi ai diffusori di Brawn, Toyota e Williams. Una cifra che, secondo Briatore, va dai 5 ai 10 milioni di euro. Anche se, in questo caso, la sua Renault parte avvantaggiata: la monoposto francese era già stata progettata per essere adatta all'inserimento dei diffusori. Un'idea poi abbandonata dopo un preventivo parere negativo della Fia. Ora si tratta di fare un piccolo passo indietro e già stanotte, nelle prime libere, Alonso e Piquet Jr si sono avvalsi di una prima versione del contestato diffusore. Così come le McLaren di Hamilton e Kovalainen. Per le altre scuderie sarà molto più complesso. La Ferrari, che deve modificare retrotreno, scatola del cambio e forse anche alettone anteriore, conta di adeguarsi in tempo per il gp di Barcellona, il 10 maggio, ma una data più realistica potrebbe essere la Turchia, il mese dopo. Si è messo subito al lavoro anche Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull, ma nel caso della scuderia austriaca bisognerà valutare bene la convenienza di cambiare una monoposto che, anche senza i diffusori «col buco», stava andando molto bene. Qualcuno, in questa confusione generale, riesce persino a pensare alla gara. È Felipe Massa, che conta in Cina di racimolare i primi punti mondiali. «Non sarà una gara facile - spiega il brasiliano - ma abbiamo portato dei nuovi accorgimenti aerodinamici e la macchina ha fatto dei passi in avanti». Nella notte sono iniziate le prove libere e il circuito di Shanghai avrà già dato i primi verdetti. Domattina alle 8 scattano le qualifiche e si decide la griglia di partenza.

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