Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

"Italia, non ti fidare"

Marcello Lippi

  • a
  • a
  • a

{{IMG_SX}} Mai dire Trap se non ce l'hai nel sacco. A conferma di quanto il decano degli allenatori italiani in attività abbia insegnato ai suoi colleghi giovani in tanti anni di ribalta, Marcello Lippi fa pretattica, non si limita a rispolverare il più famoso detto di Trapattoni per preparare l'Italia-Irlanda, il più suggestivo degli incroci azzurri contro un ex ct e una vecchia volpe del calcio ialiano. Ma di fatto anche un match point per la qualificazione azzurra ai Mondiali. Va oltre quel motto, il commissario tecnico. Rispolvera l'antica pretattica sulla formazione, convinto che neanche Trapattoni la dia; fa esercizio di realismo quando sottolinea che andare a +5 sui rivali di domani sarebbe un bel colpo ma non chiuderebbe il conto; e soprattutto mette sull'avviso della nazionale verde guidata da una volpe argentata. «Vogliamo vincere, ma tutti già parlano della possibilità di questo +5: e invece prima bisogna riuscirci. Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco», osserva lapalissiano Lippi. Si combatte ad armi pari la partita fuori dal campo, perchè quella sul terreno di gioco obiettivamente equilibrata non è. E allora la suggestione della rivincita dell'uomo del fischio e dell'acqua santa consiglia una preparazione vecchio stile. Per non lasciare nulla al caso. «Per il Montenegro la formazione si è capita dal martedì, questa volta mi riservo di decidere fino alle 20.50» - dice avvolgendo nella nebbia la scelta del tridente Pepe-Pazzini-Rossi - mi aspetto uno stadio pieno - commenta - pimpante, e soprattutto italiano». L'altra convizione, è che la nazionale vista a Podgorica possa anche bastare per superare l'unica rivale per il primo posto del girone: «Quella vista nel secondo tempo col Montenegro può bastare, è una nazionale affidabile». Ed è l'unica indicazione sulla formazione: ci sarà turn over, questo è certo, ma in quale misura non è dato sapere. Nell'ultimo allenamento prima della partenza per Bari, Lippi ha provato Giuseppe Rossi, con Pazzini centravanti e Pepe a destra; confermando per il resto la difesa titolare di sabato e aggiungendo Brighi (per Palombo) al centrocampo composto da Pirlo e De Rossi. «Credete che Trapattoni darà la formazione? Lo chiamano volpe argentata - sottolinea Lippi - la sua furbizia è quella di tutti gli allenatori, sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha. Gli manca Duff, il giocatore più brillante, McGeady è in forse: si affideranno come al solito alla gran corsa, al pressing, al gioco aereo di Doyle». E l'Italia? «L'ho detto dopo il Brasile, questi ragazzi bisogna lasciarli crescere. Lasciateci lavorare, e se avremo la fortuna di qualificarci al Mondiale, faremo un paio di amichevoli importanti e tireremo le somme». Solo allora, il sacco di Lippi si potrà aprire.

Dai blog