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In tre mosse la «Moggiopoli» della Formula 1

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Perconsentire a Button di restare al comando, perciò, la mafia inglese che s'è impadronita del potere ha dovuto ritardare per un giro e mezzo l'ingresso della safety car, tanto quanto c'è voluto perché la Brawn capolista rifornisse a sua volta, e ha coronato il capolavoro con lo sprezzante sberleffo di far scattare la berlina Mercedes dalla corsia dei box proprio nella scia dello stesso Button reduce dal pit-stop. Un messaggio mafioso, appunto, tipo «Guardate un po' chi comanda, qui». Il «dopo», infine. Visto che il fondo macchina irregolare non è bastato a garantire alla Brawn il supervantaggio sperato, e che quello straordinario fuoriclasse di Vettel si è rivelato assai più pericoloso del previsto, la Cupola ha trovato il modo di toglierlo di mezzo in anticipo dalla prossima gara, infliggendogli 10 posti di penalizzazione sulla griglia di partenza del G.P. di Malesia per un reato che non ha mai commesso. La collisione tra Vettel e Kubica che ha fornito il pretesto per questa scandalosa sentenza è stata infatti un «normale incidente di gara», e se proprio si voleva trovare un colpevole questi sarebbe semmai stato Kubica, che aveva attaccato Vettel all'esterno e, quando lo aveva affiancato in prossimità di una curva, lo aveva chiuso contro il cordolo senza lasciargli lo spazio per rimanere in pista. Insomma, il risultato del G.P. d'Australia è così bugiardo che più bugiardo non si può. Perché oltretutto alla Brawn Gp non sarebbero probabilmente bastati neppure gli smaccati favoritismi di cui ha goduto se Kubica non si fosse fatto tradire dalla foga e Raikkonen non avesse commesso un errore e poi non fosse stato fermato dal differenziale. Kubica e la Ferrari (oltre a Hamilton, autore di una gara da vero campione del mondo, lucida e concreta) erano le uniche macchine in pista con le gomme dure, e giravano in tempi di molti secondi inferiori a quelli di Button e Vettel, obbligatoriamente alle prese con devastatissime gomme morbide. Nei 4-5 giri finali sia il polacco sia il ferrarista, se ci fossero ancora stati, avrebbero potuto fare un facile boccone di chi, oggi, i creduloni dipingeranno quali eroi senza macchia e senza paura, quali i vendicatori del popolo contro l'arroganza dei ricchi. Loro, i portaborse di Ecclestone!... Giancarlo Baccini

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