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Auguri Trap, ambasciatore del pallone

Giovanni Trapattoni

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Se da calciatore il Trap è stato una bandiera del Milan (12 stagioni, 274 partite), da allenatore Trapattoni si è permesso di sedere sulle panchine delle squadre che hanno costituito il triangolo dello scudetto (le due milanesi più la Juventus) e soprattutto di passare da una all'altra senza determinare quelle azioni di rigetto che hanno invece caratterizzato i rapporti tra i tifosi e gli allenatori. Basti pensare alla scia di antipatie (ed uso un termine abbastanza blando, che Fabio Capello ha lasciato a Roma ed anche a quella che Marcello Lippi ha lasciato a Milano dopo un turbolento rapporto con l'Inter, per apprezzare invece come Trapattoni si sia permesso di attraversare in relativa tranquillità le diverse fasi della sua straordinaria carriera. In un ruolo o nell'altro Trapattoni è stato protagonista del nostro calcio per 40 stagioni, 13 da calciatore, 23 da allenatore e quattro da Commissario Tecnico della nostra nazionale. In un certo senso lo è ancora se si considera che il prossimo 1° aprile guiderà l'Irlanda contro gli azzurri in un incontro valevole per la qualificazione per i prossimi mondiali. A conferma delle sue qualità umane Trapattoni non ha mai avuto difficoltà a trovare lavoro, in Italia ed all'estero, senza essere mai andato oltre una conoscenza elementare delle lingue straniere. Dotato di naturali qualità istrioniche ha scritto una indimenticabile pagina di oratoria calcistica in una conferenza stampa che tutte le televisioni del mondo hanno mandato più volte in onda facendo diventare famoso un calciatore che per sua sfortuna si chiamava Strunz. Da allenatore Trapattoni ha vinto 7 scudetti, sei con la Juventus ed uno con l'Inter ma proprio quest'ultimo è stato forse la sua conquista più ambita perche nella stagione 1988-89 l'Inter ha stabilito un primato che sarà difficile cancellare quando ha conquistato 58 punti su 68, la più alta percentuale di punti mai raggiunta da una squadra campione. Il suo prestigio non è stato assolutamente compromesso o diminuito dall'unico esonero da lui subito, quando nel 1995-96 si è concesso un bagno di umiltà accettando la panchina del Cagliari. L'ha abbandonata senza polemiche o traumi dopo 21 partite lasciando la squadra in una tranquilla situazione di classifica. Quella situazione è diventato argomento di dibattuto per chi sostiene che le fortune di un allenatore sono legato alla qualità dei giocatori che ha a propria disposizione. Mentre i giornalisti che seguono il calcio hanno tutti avuto qualche scontro con gli allenatori più importanti non credo che nessuno dei miei colleghi abbia mai avuto difficoltà di nessunn genere con il Trap. Personalmente ricordo la cortesia che mi ha usato interrompendo un allenamento dell'Inter per risolvere con me al telefono un problema di disponibilità dei suoi calciatori per una partita di calcetto organizzata da mio figlio e che una mista Inter-Milan ha sostenuto con la nazionale italiana di calcetto al Forum di Milano circa vent'anni fa. Ho visto tante volte Capello, piuttosto che Lippi mettere in difficoltà qualche giovane giornalista per una domanda poco gradita, Trapattoni tratta tutti, i più noti ed i più sconosciuti, nello stesso modo e soprattutto con grande gentilezza. Gli piace intercalare il suo italiano con il dialetto milanese, non si preoccupa se qualche blob cattura qualche suo strafalcione Peccato non poter tifare per lui il prossimo 1° aprile ma si può giurare che il vecchio Trap, che compie oggi 70 anni, uscirà anche da questa avventura con il morale alto e con l'immagine di un ottimo allenatore ma soprattutto di una persona per bene.

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