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Il Milan affonda a Marassi

L'allenatore del Milan, Ancelotti

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Il genietto di Bari mette a segno la rete che sblocca il risultato e poi si trasforma nel suggeritore preferito di un Pazzini straordinario, oggi a segno per la quinta volta consecutiva. Vero è che oggi Ancelotti doveva fare a meno di ben otto giocatori e che Seedorf, schierato in emergenza, non era in buone condizioni. La Samp imposta fin dai primi minuti la sua partita in chiave offensiva. Abbiati deve superarsi al 18' per deviare in angolo una punizione di Cassano. Il centrocampo rossonero è sovrastato sul piano della velocità e del ritmo. La Samp riesce spesso a innestare le marce alte e a trovare cambi di ritmo che mettono in confusione la difesa avversaria; il Milan sonnecchia. La gara si trascina senza molte emozioni, fino a quando il reparto arretrato rossonero si fa trovare impreparato su un angolo battuto dalla destra. Cassano è il più reattivo fra tutti i giocatori in area e gira di testa in rete. Abbiati ci mette un braccio, ma per arbitro e guardalinee lo fa ben oltre la linea bianca. A nulla servono le proteste dei rossoneri. Neppure sotto di un gol il Milan riesce a cambiare ritmo. In apertura di ripresa porta per due volte Pazzini a tu per tu con Abbiati: nella prima occasione (4') è Zambrotta a recuperare in modo quasi disperato e deviare in angolo il tiro a botta sicura; nella seconda è bravissimo il blucerchiato a ingannare metà reparto difensivo e a trovare il raddoppio. La rete di Pazzini manda all'aria i piani di Ancelotti che ad inizio secondo tempo aveva mandato in campo Inzaghi a fianco di Pato, scegliendo una difesa a tre per favorire il reparto offensivo. Dopo il secondo gol blucerchiato nel Milan entrano Favalli (per uno spento Jankulovski) ed Emerson (per Beckham), e la gara del Milan cambia subito volto. Soprattutto il primo si propone con efficacia sulla fascia sinistra, dove Mazzarri non riesce a trovare subito le giuste contromisure. E proprio da quella parte arrivano i pericoli maggiori per la porta di Castellazzi che prima blocca un tiro centrale di Inzaghi (15') e poi deve soccombere su un perfetto colpo di testa di Pato, solissimo sul secondo palo. Da questo momento l'orgoglio rossonero sembra rinascere. Ma è un orgoglio non supportato da condizione fisica. Sul finale c'è anche il brivido di un gol annullato a Pirlo su punizione per un fuorigioco attivo di Emerson. Sarebbe stato davvero una beffa per questa gagliarda Samp. E in serata gara arriva anche il commento del presidente Berlusconi: «È un peccato ma non una tragedia. Una stagione storta ci può stare». Un commento che sarà stato gradito ad Ancelotti che a fine gara si era detto convinto che basta «aspettare con serenità che passi questo momento in cui le cose non vanno nel modo giusto».

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