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Australian Open, addio Italia

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Aveva perduto Venus Williams e sulla strada di Flavia Pennetta, la nostra miglior giocatrice, erano venute a trovarsi tre giocatrici spagnole, rappresentanti di un paese che non ha più saputo sostituire Arancia Sanchez e Conchita Martinez e che si era quindi dedicato, con grande successo, al settore maschile. Si trattava dunque per la nostra giocatrice, attualmente classificata numero 13 ed in odore di santità da top-ten, di battere, a scelta, Ana Medina Garrigues, numero 22, Carla Suarez Navarro, numero 46, e Maria Jose Martinez Sanchez, numero 90. Tutte giocatrici più ricche di nomi che di talento e quindi tutte battibili. Invece è bastato il primo ostacolo a fermare la corsa della Pennetta verso un quarto di finale che sembrava possibile al punto che mi viene quasi da vergognarmi a dire che le nostre ambizioni potevano spingersi anche oltre considerando che la porta delle semifinali sarebbe stata difesa da Elena Dementieva, giocatrice di solida esperienza ma tre volte battuta in carriera dalla nostra Francesca Schiavone. La delusione è forte perché, dopo il mediocre bilancio registrato nel settore maschile, un buon piazzamento della Pennetta sarebbe stato l'unico modo per evitare l'ennesima bocciatura complessiva in un torneo dello Slam. Dove, è meglio che lo ricordino quelli che parlano di un rilancio del nostro tennis, sono cinque anni che non riusciamo a realizzare un bilancio positivo tra vittorie e presenze. Il racconto della partita è in linea con queste dolorose considerazioni. Dopo aver ceduto il servizio sull'uno pari del primo set , Flavia ha salvato due palle break sull'1 a 3, ha mancato una palla del 4 pari ma quando la Medina ha servito per il set sul 5 a 4 due aces hanno chiuso la vicenda dopo 40 minuti di gioco. Nel primo gioco del secondo set la Pennetta riusciva miracolosamente a recuperare un servizio da 0-40 ma una imbarazzante parziale di 16 punti a 1 per la spagnola ci faceva capire che non era giornata. In un'ora e 14 minuti l'ultima presenza italiana nel torneo usciva di scena. Più tardi, dopo una vittoriosa partita di doppio misto, Flavia spiegava che un dolore al piede destro l'aveva condizionata. I due tabelloni delle gare di singolare si sono allineati al terzo turno. Doveva essere la grande giornata del tennis francese che dopo aver qualificato due giocatrici per il terzo turno aveva quattro giocatori in corsa nella parte alta del singolare maschile. Il poker èp stato invece soltanto sfiorato perché dopo che Tsonga, Monfils e Simon avevano vinto senza particolari difficoltà i loro incontri, Richard Gasquet ha perso per 12-10 al quinto set contro il cileno Gonzalez. Da segnalare l'autorità con cui lo scozzese Andy Murray ha spento le velleità dell'austriaco Melzer, impressionante il punteggio inflitto dallo spagnolo Verdasco al ceko Stepanek. Niente da fare per il tedesco Tommy Haas, che in questo torneo vanta bern tre semifinali, contro un Nadal che non era disposto a fare concessioni.

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