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La «gara della morte» ha causato 55 vittime

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Una vera e propria pazzia fatta di prove estreme al di là delle capacità umane che ha portato più d'un pilota, troppi, ad andare oltre le proprie possibilità. Venticinque i piloti che hanno perso la vita dalla prima edizione disputata nel lontano 1979, tra i quali anche il creatore della Dakar quel Thierry Sabine che si schianto con un elicottero il 14 gennaio del 1986 a otto chilometri da Gourma-Rharous. Ma la lista è tragicamente lunga a partire dal primo incidente proprio nell'anno del primo raid: il motociclista Patrick Dodin muore in una caduta mentre cercava di fermarsi il casco andando alla partenza della tappa Agadez-Tahoua. Quindi ancora motociclisti: nell'82 l'olandese Bert Oosterhuis in una caduta con la sua Yamaha tra Quatre Chemins e In Ecker, l'anno dopo Jean-Noël Pineau, alla guida di una Yamaha, sul tratto asfaltato verso Ouagadougou. Poi di nuovo nell'86 il motociclista giapponese Yasuo Kaneto, investito da un pirata della strada durante il trasferimento verso Sete. Nel 1988 arriva il primo decesso da camion. Kees Van Loevezijn, il navigatore olandese del Daf di Van de Rijt, muore sul colpo dopo essere stato sbalzato dal camion. Muore nella collisione con un altro concorrente Patrick Canado, coequipier di Boubet. Un'edizione particolarmente cruenta quella del 1988: oltre ai due concorrenti Van Loevezijn e Canado, muoiono tre spettatori investiti: una bambina in Mali e una donna e un bambino in Mauritania. Quindi nel '91 Charles Cabannes, pilota francese di un mezzo di assistenza è ucciso in Mali da un colpo di arma da fuoco. Ancora l'anno dopo tra Syrte e Sabha (Libia), muoiono Jean-Marie Sounillac e Laurent Le Bourgeois nel ribaltamento della loro vettura d'assistenza. Scompare il motociclista Gilles Lalay, urtato da un mezzo di assistenza durante un trasferimento. 1994: in una tappa di trasferimento cade e muore il motociclista belga Michel Sansen. Nel '96 perde la vita Laurent Gueguen nell'esplosione del suo camion e l'anno dopo sulle piste del Mali muore il motociclista dilettante Jean-Pierre Leduc. Daniel Vergnes, il preparatore della squadra Toyota Trophy, ha la peggio in un incidente in Mauritania nel 2002. Poi nnel 2003 nell'ultima tappa libica, in un incidente sulle dune, muore il navigatore Bruno Cauvy, alla sua prima partecipazione alla Dakar. E il 10 gennaio 2005 tocca al motociclista dilettante spagnolo Jose Manuel Perez in seguito alle ferite riportate in una caduta. È l'anno peggiore per l'Italia che il 6 gennaio perde il mitico Fabrizio Meoni detto l'«africano» vincitore della Dakar nel 2001 e nel 2002. Si spegne per un arresto cardiaco, conseguenza di una caduta nella 11ª tappa. Ma oltre alle vittime fra piloti di auto e moto che stavamo prendendo parte alle gare, la Dakar ha «causato» altre stragi. Nel 1981 una Fiat Campagnola con tre persone a bordo, un giornalista e due meccanici, esce fuori strada e piroetta in aria più volte. I tre muoiono sul colpo. Sono Giuseppe De Tommaso, 25enne reporter del settimanale Autosprint, Franco Druetta e Andrea Carisi. L'anno dopo, nel 1982, un camion esce di strada a Gao e provoca la morte della giornalista tedesca Ursula Zentsch, che stava seguendo la corsa. Nel 1984 muore una spettatrice investita. L'anno dopo viene uccisa una bambina nigeriana, sempre per un investimento durante la gara. La storia si ripete nel 1987: investito il farmacista francese Henri Mouren. Nel 1990 muore invece un altro giornalista il finlandese Kaj Salmiden, coinvolto in un incidente nel Mali. Nel 1992 ancora un bambino, in questo caso da un veicolo dell'assistenza: succede mentre il raid attraversa il Senegal. Nel 1996 tocca a una bambina in Guinea: la uccide il francese Marcel Pilet, che la travolge con la sua moto Ktm. Nel 1998 4 persone muoiono ed altre 3 rimangono ferite in un incidente a Nouakchott. Uno scontro fra un veicolo «normale» e uno della Dakar provoca un altro morto nel 2001, nella località francese di Mountaban.L'edizione del 2006 è funestata dalle tragiche scomparse del motociclista australiano Andy Caldecott e di due bambini di 10 e 12 anni. In quella del 2007 ci rimette la vita Eric Aubijoux, 42 anni, deceduto in seguito a un malore. Tre giorni dopo il via, l'edizione 2007 aveva già ucciso il sudafricano Elmer Symons. Nonostante sia cambiato lo scenario, si ha netta la sensazione che la lunga lista nera si destinata ad allungarsi. Tiz

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