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Dramma-Gascoigne Natale con la bottiglia

gascoigne

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Peccato che, in realtà, Gazza avesse fatto perdere le sue tracce per recarsi in un hotel e passare due giorni a ubriacarsi, sconvolto dalle dichiarazioni del figlio Regan, 12 anni, che alla stampa aveva detto di volere il padre fuori dalla sua vita. Ieri Gascoigne è ritornato nella clinica dopo l'ennesima «scivolata» nella bottiglia. Sempre ieri Steven Gerrard, capitano del Liverpool e stella più brillante del panorama inglese, è stato arrestato, e sarebbe ancora in stato di fermo, perché coinvolto, assieme ad altre 5 persone, in una rissa in un pub in cui è rimasto ferito un uomo di 34 anni. Alla base della litigata ancora una volta l'abuso di alcol. Così il calcio d'Oltremanica si scopre ancora una volta vulnerabile, costretto a fare i conti con gli eccessi fuori dal campo dei suoi campioni più rappresentativi. Per quanto il ct Capello li tenga sotto chiave nei ritiri della Nazionale, per quanto il football inglese rappresenti, all'interno degli stadi, un modello ideale di «spettacolo per famiglie», i talenti britannici non riescono a sfuggire al binomio genio e sregolatezza. L'esponente più famoso di questa tendenza è stato l'irlandese - ma inglese d'adozione - George Best, scomparso nel 2005. Stella del Manchester alla fine degli anni '60, aveva fatto di un'esistenza oltre i limiti la sua regola, tra donne, bevute e auto veloci. Prima di morire ha registrato un'intervista in cui invitava i ragazzi più giovani a non fare la sua stessa fine. C'è anche chi è riuscito a venirne fuori. Tony Adams, difensore centrale e capitano dell'Inghilterra all'inizio dei '90, finì persino in galera per tre mesi dopo aver provocato un grave incidente stradale in stato d'ebbrezza. Dopo aver frequentato gli alcolisti anonimi ha superato il problema, ha raccontato la sua vicenda in un libro ed ora è uno stimato allenatore. Poi ci sono i guai «di gruppo». Come quello che coinvolse i giocatori del Manchester United in un festino a base di alcol e spogliarelliste per il Natale del 2007. Johnny Evans, 19enne, fu arrestato per uno stupro che sarebbe stato consumato durante quel party. Stessa sorte per sei giocatori del Leicester, in manette nel maggio 2006 con l'accusa di aver violentato tre ragazze. Genio e sregolatezza, classe ed eccessi. La testimonianza più indicativa è stata quella dell'attaccante del Torino Rolando Bianchi, ai tempi in cui giocava nel Manchester City: «Sono l'unico astemio della Premier League».

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