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Roma rocambolesca

L'esultanza dopo il goal

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Lo aveva detto e temuto alla vigilia Spalletti: «Occhio al Cagliari, perché la presunzione è il male dello sport». C'era il rischio che la striscia positiva culminata con il passaggio in testa del Gruppo A agli ottavi di Champions potesse distrarre la Roma. E infatti i giallorossi hanno rischiato grosso contro il buon Cagliari di Allegri che all'Olimpico era riuscito a fare un brutto scherzo a Totti & Co., bloccando per venti minuti la rincorsa dei giallorossi. Complici anche le numerose assenze nelle fila giallorosse con Aquilani, Pizarro e Taddei infortunati, Doni che si blocca proprio a ridosso del match costringendo Spalletti a metter dentro Artur e Brighi squalificato. E forse anche per questo il gol liberatorio di Vucinic (che già nel primo tempo aveva centrato un gran palo) a tempo scaduto, che rimette tre punti fondamentali nelle casse della Roma, arriva all'Olimpico come manna dal cielo. Lo strip del montenegrino, in mutande sotto la Sud, coincide con il sospiro di sollievo di Bruno Conti che aveva visto poco prima il figlio Daniele (migliore in campo dei sardi) inchiodare la «sua» Roma. Ma sarebbe stato davvero troppo in una partita a senso unico per oltre un tempo nel quale però la squadra di Spalletti, come già visto altre volte, è mancata in cattiveria e non è riuscita a chiudere il discorso. Così al gran gol del capitano, stop di destro in corsa e botta imprendibile di sinistro, ha risposto con un'altra perla balistica Daniele Conti. Qualcosa da dire sulla punizione fischiata contro Cicinho dal quale scaturisce il gol del pari, ma sulla botta a rete del figlio d'arte nulla da eccepire: bellissima e imparabile per il povero Artur, non altrettanto giustificabile sul secondo gol cagliaritano. Complice anche la distrazione generale dei giallorossi per una protesta dall'altra parte del campo. Sul 2-1 finalmente la Roma è tornata a giocare il suo calcio, l'inserimento di Menez per uno spento Baptista dà più movimento alla manovra offensiva della squadra che cresce a vista d'occhio. Il finale è un assedio che porta prima al gol del pari firmato da Perrotta (bella la rovesciata del campione del mondo), poi alla traversa di Totti (altra magia di una giornata niente male) e infine al gol-vittoria di Vucinic innescato, nemmeno a dirlo, proprio da Menez. E l'Olimpico esplode nella festa che saluta la Roma targata 2009, ultimo appuntamento casalingo del campionato (mercoledì c'è il Bologna in coppa Italia ma sarà poca roba). Il bilancio è comunque positivo e sulla ruota di Roma, che finalmente cambia colonna nella classifica, è uscito il numero sette. Sette le vittorie consecutive (quinta in campionato); sette, con quella di ieri, le reti realizzate in questa stagione da Totti; e sette i punti che dividono adesso la Roma (che il 14 gennaio dovrà recuperare la gara casalinga contro la Samp) dalla zona Champions: obiettivo minimo dichiarato da Spalletti. Si può fare, soprattutto se nella sponda giallorossa della Capitale torna il buonumore... e i cori per Montella nel finale, fanno ben sperare in questo senso.

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