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Troncon: «È stata una grande emozione»

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Ovunque giochi le partite, da Roma a Padova, da Torino a Reggio Emilia, ma anche nelle trasferte del Sei Nazioni la Nazionale di Mallett fa registrare il tutto esaurito al botteghino. I suoi allenamenti sono assaltati da torme di ragazzi che non vedono l'ora di avere un contatto con i gladiatori del terzo millennio che, del resto, non si sottraggono. Parte del loro successo sta proprio in questo. Sono professionisti, è vero. Hanno procuratori e agenti che ne gestiscono gli interessi, giusto. Ma sono lì, a disposizione per una foto o una birra, una stretta di mano o un abbraccio, sono come la gente che li cerca. E quando vanno in campo interpretano valori positivi. Solidarietà, coraggio, sostegno, amore per la comunità. Giovedì scorso a Torino in piazza S. Carlo le ragazzine erano tutte per Parisse, Mirco Bergamasco e Marcato, i ragazzini volevano toccare il carisma di Troncon: «Chi pensava che il rugby sia uno sport poco conosciuto è servito», ha sibilato trionfante l'ex-n.9 azzurro. Ale. Fus.

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