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Capitale vittima

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dell'horror dei fischietti

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O quasi: la pagina delle ultime notizie parla infatti di una Roma a un punto dalla zona minata, raggiunta anche da quel Cagliari che dopo dopo cinque turni era dato virtualmente per spacciato, prime vittorie per la Reggina e per quella Samp che proprio l'Olimpico romanista ospiterà mercoledì sera. Alla capolista non è bastato giocare per mezz'ora in superiorità numerica per domare un Genoa capace di trovare, a San Siro, una versione esterna fin qui mai registrata: tanto da meritare il pubblico plauso di Josè Mourinho. Rispetto alla triade precedente, le novità si chiamano Udinese e Napoli, subentrate a Lazio e Atalanta, non proprio fortunate nelle rispettive esibizioni, soprattutto i lombardi, capaci di fare a strisce il Milan per un'ora buona e beffati dalla combinazione Borriello-Kakà. Aspettando Beckam e magari, suggerisce Kaladze, anche George Clooney e Brad Pitt, le icone rossoneri proseguono nella loro striscia miracolosa, un punto dalla vetta dopo gli sberleffi dell'avvio. Al Festival dell'horror arbitrale mancava soltanto il gol di mano di Gilardino, scandaloso, a lanciare la Fiorentina a Palermo. Anche se poi un ispiratissimo Mutu legittima l'impresa dei viola, ora affiancata ai milanisti. La domenica della Capitale ha lo stesso umore di quel colore che ai bei tempi era il simbolo delle casacche arbitrali, oggi allegramente multicolori. Di tono meno accentuato le recriminazioni della Lazio, riscatto mancato all'Olimpico e via libera al giovane Napoli verso il primato in multiproprietà. segue a pagina 35

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