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Un passo falso che costa ai laziali il primato condiviso

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Chiamata a rendere intangibile la vetta così autoritariamente conquistata, la Lazio aveva avvertito la pressione che un primato inatteso produce. Aveva rimediato in extremis l'ultimo della fitta schiera di punte, Simone Inzaghi, al gol di Tiribocchi, ma il pari suona occasione perduta, anche se la squadra non si era espressa ai livelli migliori. Una domenica con la lista d'attesa aperta dal Napoli, undici punti, impegnato a Marassi in una delle altre due classiche della giornata dopo Inter-Bologna, l'altra è la notturna di Cagliari, ospite il Milan che ha infilato una serie di vittorie in Italia e in Europa, riportandosi il linea di volo. La Juventus è chiamata a superare un momento non esaltante, forse giocherà Giovinco, ennesima prova di come il migliore sia puntualmente quello che restava fuori, rivale non facilmente addomesticabile il Palermo. La Roma va a Siena, per dimenticare soprattutto la prima ora di gioco di Bordeaux e per verificare quanto possa avere inciso, sul morale e sulla convinzione, quegli splendidi trenta minuti del riscatto. Nella sua Toscana, Luciano Spalletti non ha mai raccolto quanto il censo della sua formazione avrebbe pretese. Non c'è più l'Empoli che gli aveva portato via sette punti, né il Livorno mai vincitore però mai sconfitto, come la Fiorentina ben più quotata. La rivale più morbida era stata il Siena, due vittorie esaltante prima del fragoroso capitombolo della stagione passata, una disfatta incredibile nelle proporzioni, forse esiziale nella rincorsa allo scudetto. Dunque fieri propositi di rivincita: attuabili, nonostante l'infermeria accolga tuttora ospiti illustri come Totti, Tonetto, Cassetti e Pizarro. Le indicazioni del mercoledì di Champions suggeriscono Julio Baptista punta centrale e Vucinic esterno di sinistra, per ora nessuno come lui in grado di adeguarsi alle funzioni dell'esule Mancini. Dopo la sosta, trepida attesa per la soluzione del rebus brasiliano, da verificare le condizioni del trio reclutato da Dunga nonostante gli acciacchi, perduranti o appena superati. Uno scempio, perfino superfluo sottolinearlo per l'ennesima volta.

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