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Fatta così è una presa in giro

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Però ai Paesi di grande livello e di grande tradizione calcistica piace tanto, questa avventura poco sensata, perciò adeguiamoci a seguire con simpatia la spedizione italiana, come altre un po' ibrida, giovani professionisti già quotati e qualche medaglione decorativo, per noi Tommaso Rocchi ma ci sono anche Messi e uno scalpitante Ronaldinho. Vale la pena di ricordare che nel basket gli Stati Uniti sono passati dal college al «Dream Team» soltanto quando i Giochi non erano concomitanti con l'attività della Nba. Nel ricordo della sola Olimpiade calcistica vinta settantadue anni fa a Berlino con una squadra fatta di studenti veri o finti guidati da Vittorio Pozzo, l'Italia affronta la nuova impresa con una solida Under 21, come se l'età costituisse uno status e non un banale dato anagrafico. Un solo fuoriquota, quel Tommaso Rocchi che forse avrebbe meritato maggiore attenzione per l'azzurro che conta, poi tanti bravi ragazzi che sembrano avere un futuro assicurato, Casiraghi afferma di voler seguire l'onda spagnola, logico lo assecondi Giuseppe Rossi che a Villareal ha vissuto una stagione importante, sui giovani come lui i club di lusso nazionali non avevano voluto puntare i loro ricchi gettoni. Di tanti sentiremo ancora parlare in tempi brevi, i nomi che più si impongono all'attenzione sono quelli di Lorenzo De Silvestri, sorretto da un livello culturale che aiuta a crescere, ma anche De Ceglie, Cigarini, Dessena, Montolivo, Acquafresca, soprattutto Giovinco, piccolo genio. Si può confidare in una buona figura.

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