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Buffon: «Gli italiani ci ringrazieranno»

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«Perchè io sento ancora lo spirito del mondiale, vedo la stessa voglia, sono felice di essere ancora qui nonostante ad otto minuti dalla fine della partita con la Romania potessimo essere di fatto sull'aereo del ritorno a casa». È ottimista il numero uno dell'Italia e vuole provare a pensare positivo dopo tante amarezze anche per cola degli incredibile errori commessi dagli arbitri. Si espone sempre, Buffon. Come quando ha chiesto scusa agli italiani, ed il ct Donadoni lo ha rimproverato per la motivazione («la gara più brutta degli ultimi 12 anni», aveva detto dopo la disfatta contro l'Olanda) un po' troppo autocritica. «Non sono pentito delle cose che ho detto, non è vergogna chiedere scusa. La realtà è che mi ha spinto l'orgoglio». Si espone sempre ed a maggior ragione ora, il portiere della nazionale, perchè ci crede. E molto: «Lasciamo da parte i "biscotti" e pensiamo a noi, a battere la Francia. La designazione di Michel è una garanzia maggiore per la nostra sfida con la squadra di Domenech, quanto a Olanda-Romania certo uno sguardo in avvicinamento occorre darglielo: ma io spero e credo che sarà una partita vera. Spiegatemi voi perchè gli olandesi dovrebbero lasciarsi andare. Per eliminare Italia e Francia: ma fossi in loro visti i risultati preferirei lasciare in gioco noi e la squadra di Domenech, piuttosto che Mutu e compagni». Scherza, evidentemente: perchè poi fa la faccia minacciosa ed aggiunge, «ma a me invece non dispiacerebbe ritrovarmeli davanti, gli arancioni». Sincero per definizione, Buffon non si nega al parere sulla questione arbitrale. «Noi non dobbiamo pensare a quello che è stato, semmai servirà a voi giornalisti a fine europeo azzurro, quindi speriamo molto in là, per valutare come sia andata davvero la nostra partecipazione alla manifestazione. È chiaro, e parlo in generale, che serve più bravura ed uniformità». Della sua, di bravura, non parla con toni epici: «Sì, va bene il rigore parato a Mutu: ma semmai a dare la misura di quanto sto bene ci sono certe cose che ho fatto in allenamento e che voi dovreste avere visto». Parla della nuova frontiera del calcio (Portogallo, Spagna ed Olanda «ma a me sinora sono piaciuti soprattutto Ronaldo e compagni, una squadra vera che difende ed attacca in blocco») ma si vede che conta di mantenere in vita i vecchi rapporti di forza. Quelli che vedono l'Italia in cima al mondo. Gli chiedono però una ragione per non cominciare a preparare le valige, e lui risponde: «Il calcio dà e toglie». Finora, causa aiutini alle avversare, agli azzurri in questo europeo ha tolto. Matematico dunque che nella sua logica qualcosa debba essere restituito: «E comunque - conclude - qualora dovesse andare male meriteremmo un tributo». Il famoso grazie, la prima delle certezze di Buffon. Il portierone azzurro ci crede, ora tocca ai suoi compagni dimostrare sul campo tutta la loro voglia di restare aggrappati a un Europeo che finora ha riservato solo amarezze a Donadoni e ai suoi ragazzi.

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