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Il sogno rimane possibile

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Tuttavia è stata ancora laziale, nella ripresa, la più limpida occasione da gol, sull'asse Pandev-Rocchi, il centravanti tradito al momento di girare in gol dal solito, maledetto terreno di San Siro, propiziatiore di scivoloni a catena. La consueta Roma cicala, avrebbe potuto scendere al Cibali per il ritorno in gita premio, deve invece fare attenzione per guadagnarsi la finale, il gol di Totti in apertura di ripresa non garantisce tranquillità. Del resto i romanisti hanno impiegato un tempo per entrare in partita, ritmo inaccettabile per le abitudini e le propensioni della squadra, buon Catania però Curci sarebbe rimasto spettatore per novanta minuti. Nella ripresa, Mancini ha ispirato il capitano alla più bella e produttiva delle sue tante magie del pomeriggio, fantastico il destro a incenerire Polito, largamente il più bravo tra i siciliani. Poi è cominciato un film troppe volte visto e logicamente mai apprezzato, una Roma finalmente in accelerazione a regalare ai volenterosi quindicimila dell'Olimpico tutta una serie di giocate spettacolari, occasioni a raffica ma atteso invano il raddoppio che avrebbe reso una formalità la rivincita. Delle seconde linee, ancora affidabile Brighi, Antunes meglio in appoggio che in fase difensiva, Esposito purtroppo non pervenuto. In chiusura di un mercoledì calcistico di notevole livello, il recupero dell'Olimpico torinese, la Juventus risolve la pratica in breve tempo, poi allunga ancora, adesso la Champions è in cassaforte: e sia pure, visto il vantaggio della Roma, attraverso i preliminari, non il miglior viatico per una lunga stagione.

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