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Cobolli: sogno di vincere la Champions

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A Brazzo - fratello in bosniaco - non importa altro se non vincere: mettetelo dove volete, lui ci andrà a darà il massimo comunque. Con questa Juve ha giocato dappertutto: esterno di difesa e centrocampo, chi se ne importa se a desta o sinistra. A volte anche in mezzo: non ha piedi di velluto, ma corre come un matto e sa prendere la decisione giusta. Come quando, nell'aprile 1992, fu l'ultimo passeggero dell'ultimo volo che lasciò Sarajevo, uno spiraglio prima che chiudesse la città e scoppiasse la guerra civile. Destinazione Amburgo, Germania. E poi Bayern Monaco: una Champions vinta e sei titoli nazionali. «Ho giocato la prima partita della Bosnia dopo l'indipendenza, a Bologna - ama raccontare Brazzo, fratello in bosniaco -. Ho anche segnato ed è stato uno di quei momenti che ti portano dritto nella storia. Poi ho scelto la Juve: voglio riportarla dove stava fino a qualche anno fa». Il più avanti possibile anche in Europa, nell'anno che verrà. «Da presidente, dico che ci mancano soprattutto due scudetti - ha detto ieri il presidente Cobolli Gigli -. Ma il mio sogno è quello di vincere in Champions, la Juve è una squadra internazionale». Domani, contro il Parma, non ci sarà con ogni probabilità Sissoko, toccato duro da Bonera: al suo posto, Nocerino. Mercato: proseguono i contatti col Palermo per l'acquisto di Amauri.

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