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Roma da favola

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Francesco Totti

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Ebbene, i novanta minuti sono bastati eccome, ma alla Roma per «matare» questo Real, dominare l'ottavo di finale al Bernabeu e accedere meritatamente ai quarti di finale della massima competizione europea. Due a uno firmato Taddei-Vucinic con nel mezzo il gol irregolare di Raul. Giusto così, perchè la Roma è venuta qui a giocarsela a volto scoperto, ha fatto la sua partita dominando per lunghi tratti di gara ma, soprattutto, non ha mai subito la pressione degli avversari dimostrando di essere ormai una grande squadra in grado di giocarsela con tutte le gradi d'Europa. Davanti agli occhi del re Juan Carlos, i giallorossi fanno un'ottima figura e zittiscono il Bernabeu. La serata si era aperta con «never mind» (non importa) dei Nirvana, musica propiziatoria che verrà rinfacciata al deejay del Bernabeu, visto che dopo novanta minuti di gioco si finisce con il Grazie Roma dei seimila romanisti assiepati in pò ovunque all'interno del tempio del calcio spagnolo. Spalletti se la vuole giocare a viso aperto. In difesa con Juan che torna a prendere il posto da titolare nel mezzo in coppia con Mexes, decide per Cicinho: giocatore più offensivo rispetto all'esperto Panucci. Anche a centrocampo scelte all'insegna del dinamismo con Aquilani al posto di Pizarro: per il resto è la solita Roma. Dall'altra parte del campo l'unica novità rispetto al Real pronosticato alla vigilia è l'inserimento in difesa a destra di Salgado al posto di Torres. C'è Baptista con Raul unica punta di ruolo e Robinho a supportarlo lì davanti. La Roma parte a testa bassa tanto per far capire ai padroni di casa che ha timori referenziali. È Totti ad aprire le ostilità provando di prima intenzione sul suggerimento di un grande Cicinho. Il Real risponde con Baptista, uno dei più attivi dei suoi: ma Doni c'è e chiude in angolo la sua punizione. Poi sale in cattedra Aquilani, scelta giustissima di Spalletti. Due volte da fuori il centrocampista che prima stampa la botta all'incrocio dei pali, poi costringe Casillas al primo miracolo della serata. Gara di altissimo qualità e quantità, con veloce stravolgimenti di fronte con le due squadre a viso aperto che pensano più a darle che a difendersi. La ripresa si apre con il solito Baptista che stampa sulla traversa una punizione dal limite per un fallo, ridicolo, di Aquilani sul brasiliano. Ma la Roma c'è e ribatte colpo su colpo. I due tecnici cambiano: dentro Torres per Salgado, poi Drenthe per Diarra. Spalletti fa i cambi che decidono la gara: dentro Vucinic per un Mancini spento, poi Panucci per Cicinho che ha finito la carica. E il montenegrino al primo pallone che tocca (21') centra una grande traversa che scuote il Real. CInque minuti dopo secondo giallo per Pepe (fallo sempre su Vucinic intrattenibile) e il Real resta in dieci. È il prologo al gol della Roma arrivato dall'ennesimo cross dalla sinistra di Tonetto con Taddei che anticipa Heinze: 1-0 e Bernabeu pietrificato. Finita? Macchè, nei minuti che restano i padroni di casa danno il meglio di sè, lo stadio si incendia e i giallorossi faticano. Due minuti e arriva il pari del Real: gran cosa di Robihno che pesca Raul in fuorigioco. L'ottimo Vassaras non vede, tutto regolare, e lo spagnolo infila il pareggio. Spalletti vuole portarla via e mette Pizarro per Perrotta. Finisce con l'assedio del Real, ma la Roma tiene e nel recupero «purga» ancora gli spagnoli. Fanno tutti i nuovi entrati: punizione di Panucci e incornata di Vucinic che anticipa Cannavaro: fa 2-1 e Roma ai quarti. Poi tutti sotto la curva giallorossa... è qui la festa, aspettando il sorteggio dei quarti in programma il 14 marzo.

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