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La nuova sfida di Biaggi per un titolo tutto italiano

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Un posto che trasmette la sensazione di essere al centro del nulla, se non ci fosse il rumore delle protoganiste del mondiale Superbike a squarciare un silenzio altrimenti assordante. Da qui riparte anche la sfida iridata di Max Biaggi, uno che di star lontano da due ruote «impazzite» non ne vuol sentir parlare. Il romano inizia una nuova avventura in sella a una moto italiana: la rossa Ducati di Borgo Panigale, la stessa del campione del mondo Troy Bayliss, ma in versione «clienti» con il Team Sterilgarda Go-Eleven. Max è infatti fuori dal «giro» ufficiale. Un peccato perchè sarebbe stata la volta buona per riformare un binomio vincente tutto italiano: una cosa che al mondo delle due ruote da corsa manca da troppo tempo. Gli stimoli e la voglia del romano sono sempre gli stessi, perchè quando c'è da dare del gas, lui è uno che non si tira mai indietro. Dipenderà molto da quanto la casa di Borgo Panigale, «investirà» su Max: avere del materiale «giusto» in questi casi può fare la differenza e il romano dovrà solo dimosthrare di meritarlo. Al resto, conti all amano, penseranno gli uomini in «rosso», che dovranno capire quanto diverso è vincere con una moto italiane Un pilota italiano: roba da altri tempi, roba da Biaggi. «Ma non sarà una passeggiata, perchè lì davanti vanno forte davvero». Già, ma i test invernali l'hanno vista tra i grandi protagonisti. «Le gare saranno un'altra cosa, ma partiamo col piede giusto. Lo stimolo e la voglia ci sono e questa Ducati mi piace davvero. Nei primi test in Australia siamo andati fortissimo, ma qui in Qatar stiamo faticando. Questo circuito non è esattamente il meglio che c'è per questa moto. Ed è tutta un'altra storia rispetto alla Suzuki che guidavo nella scorsa stagione. È più agile, più divertente, ha un modo diverso di entrare in curva e credo il feeling con "lei" non potrà che migliorare strada facendo. Quando esci dalla curva ti spara via, arrivano tutti assieme i cavalli, ma poi hai meno giri di motore da sfruttare e quindi devi farla "scivolare" diversamente all'interno della curva». Obiettivo stagionale? «Lo scorso è stato un anno di apprendistato per me qui in Superbike, ho dovuto cambiare il mio modo di guidare e adattare la resistenza fisica al fatto che si corrono due manche. Ora, assimilato questo, mi posso concentrare solo sulla guida della moto. L'obiettivo è quello di arrivare più avanti possibile, cercare di vincere della gare e chissà... magari poi strada facendo...». Pensa al titolo? «Impossibile non farlo, ma il campionato è lungo e preferisco volare basso per capire dove possiamo davvero andare». La MotoGp le manca? «Per nulla, qui mi diverto e ci sono fior di specialisti. Non so quanti "fenomeni" della MotoGp farebbero bella figura qui in Superbike dove ti prendi a sportellate dall'inizio alla fine». Quindi di tornare dall'altra parte non se ne parla? «Adesso no, io qui sto bene, voglio divertirmi... e vincere. Meglio gareggiare in Superbike avendo le possibilità di mostrare quanto vali, che stare in MotoGP con una moto che non ti porta da nessuna parte». Tipo Capirossi con la Kawasaki? «Ognuno fa le sue scelte, io non sarei rimasto lì con una moto che non può vincere, o comunque lottare per qualcosa». Chi saranno i protagonisti di questa stagione Superbike? «C'è da tener d'occhio le due Yamaha e poi la Ducati di Bayliss: questi sono i candidati, ma si potrebbe inserire anche qualcun altro». Non ci sarà Toseland. «Lui era uno di quelli buoni, lo scorso anno guidava forse il mezzo migliore e ha vinto soprattutto perchè è quello che ha sbagliato meno: soprattutto all'inizio». Pensa mai al futuro? «No, ora con una stagione alle porte voglio solo correre, poi alla fine farò i conti e deciderò... così, anno per anno. Corro sicuramente finchè mi diverto e ho la possibilità di vincere». Ha sentito l'idea di dare una wild card a Michael Schuamcher per Misano nella gara della MotoGp? «Mi sembra una follia, credo sia solo una trovata pubblicitaria. Michael nel mondiale rischia di farsi male, non credo abbia delle reali possibilità... le moto sono un'altra cosa». Chiudiamo con la «sua» Roma? «Purtroppo non sono riuscito a vedere la gara contro il Real, ma una volta tornati in Europa sarà tutta un'altra cosa, grazie a Sky non ne perderò più una».

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