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una prova convincente degli azzurri

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Soprattutto nella ripresa ogni incursione in area avversaria propiziava una palla-gol, accettabile qualche calo di attenzione in difesa nel quarto d'ora finale. Promozioni su tutta linea: da quelli che hanno avviato la partita ai sostituti entrati a dare i cambi, da sottolineare la crescita alla distanza degli esterni, Di Natale ma anche Palladino, la lucida regia di Pirlo che ha avuto il prezioso supporto in copertura prima di De Rossi, poi di Perrotta, uno spicchio di gloria anche per l'altro romanista Cassetti nel finale. Una sola variazione rispetto alle previsioni, al posto di Perrotta il collega De Rossi, la soluzione più logica per il centrocampo, il romanista play basso davanti alla difesa, Pirlo più libero di costruire. Buon primo tempo azzurro, gara partita con otto minuto di ritardo, mica bello per la patria degli orologi, tipologie precise di gioco, i portoghesi maestri del palleggio, non ci fossero di mezzo quagli strani aggeggi chiamati porte sarebbero i più forti del mondo. Prodezze stilistiche di Quaresma e Ronaldo, copertura difensiva diligente e spazi utili per ripartire, Toni presenza costante, gli esterni in costante progresso, ma quasi subito Pirlo si era meritato il gol che l'arbitro gli ha negato per un fantomatico fallo di mano. Qualche pericolo per Amelia, attento, peccato per l'uscita di Zambrotta rilevato da Grosso, il vantaggio in pieno recupero, inesorabile il solito Toni, però difesa portoghese passibile, a cominciare dal portiere, di licenziamento in tronco. Che dovesse essere una serata felice per l'Italia l'ha confermato il vittorioso esordio di Fabio Capello alla guida dei leoni inglesi: qualche sofferenza, ma non va dimenticato che la Svizzera non è squadra disposta a interpretare il ruolo di sparring-partner inoffensivo.

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