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Oggi vede all'opera la classe arbitrale superstite di «Calciopoli» scossa da polemiche su errori veri o presunti, e vi legge comportamenti che non sempre lo convincono. «La personalità - sottolinea - è una delle componenti essenziali di un buon arbitro. Personalità e credibilità, due elementi che uniti ne fanno lo spessore». Dote che se non faceva difetto a Rosario, in alcune circostanze era addirittura traboccante nel padre Concetto. Se ne rendevano ben presto conto, a proprie spese, quei giocatori che criticavano le sue decisioni. Premesso che gli attuali arbitri della Can di A e B «sono mediamente in gamba», Lo Bello sposta però il problema su un altro piano: «Quanta indipendenza mentale hanno quando entrano in campo sapendo che i soldi vengono da Federazione e Lega, cioè dalle società? I problemi sono sorti da quando ha cominciato a girare molto denaro». In molti invocano gli arbitri stranieri nel nostro campionato, Toni li frena. «Sono più bravi gli italiani dei tedeschi» dice il bomber azzurro. Il presidente federale Abete apre alla possibilità di introdurre in Italia arbitri stranieri ma a patto che «questa logica sia collegata non al pensiero di sostituire gli italiani con quelli di altre Federazioni ma con l'idea di portare a conoscenza anche il nostro campionato di un metro arbitrale di altri tornei».

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