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Paolo Dani YOKOHAMA Come da miglior copione, la ...

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La squadra di Ancelotti - che ha mandato in campo dal primo minuto Gilardino e Jankulovski e lasciato in panchina Maldini e Inzaghi - ha superato i padroni di casa dell'Urawa per 1-0 con una bella combinazione Kakà-Seedorf, in uno stadio di Yokohama stracolmo, festante e rumorosissimo. Gli anni in cui i tifosi giapponesi assistevano alle partite di Coppa Intercontinentale limitandosi a suonare delle trombette per fare semplicemente da sottofondo sembrano ormai un lontano ricordo: sugli spalti i tifosi dell'Urawa, in rigorosa maglietta rossa, non hanno smesso di incitare i propri beniamini, sommergendo di fischi i rossoneri ad ogni tocco del pallone. A simboleggiare il definitivo cambiamento dei tifosi nipponici anche uno striscione, a penzolare da una delle due curve, con la scritta: «Milanista, no grazie». Veniamo alla gara. Controllata senza patemi l'esuberanza iniziale dell'Urawa, il Milan si fa sentire, con forza, intorno al 13': con una punizione poco fuori dall'area di rigore, Pirlo costringe il portiere Tsuzuki a uno scatto di reni per levare la sfera diretta al sette alla sua destra e a salvarsi in angolo. Sul corner battuto dai rossoneri, svetta Ambrosini che, di testa, mette fuori di un soffio facendo sfilare il pallone vicino all'incrocio dei pali alla sinistra dell'estremo difensore asiatico. Da lì in poi la pressione milanista è costante: al 23' Seedorf spreca sul portiere un prezioso assist di Kaka mentre, pochi minuti dopo Gilardino non riesce a concretizzare davanti a Tsuzuki un'azione condotta da Kaka e Jankulovski. Ancora Gilardino, nella parte finale del tempo, prova la deviazione al volo controllata dal portiere giapponese mentre Dida, sostanzialmente inoperoso, blocca senza alcun problema una conclusione di Suzuki. Nel secondo tempo lo spartito non cambia. L'Urawa resta raccolto a protezione della sua area - riservandosi solo qualche tentativo di ripartenza - e il Milan continua a premere. La svolta della partita arriva al 23', quando Seedorf - servito da Kakà dopo una travolgente incursione del brasiliano sulla fascia sinistra - colpisce e mette in rete. Si spengono così le velleità dell'Urawa che, solo pochi minuti prima, aveva costretto Nesta a una deviazione di testa in angolo e Dida a una parata su conclusione del temuto brasiliano Washington. Adesso per il Milan, lo scoglio da superare per la conquista del Mondiale per Club resta il Boca: l'appuntamento è per domenica, alle 11.30 italiane.

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