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L'americano Phelps domina i 200 sl e cancella il ricordo di Thorpe

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La «Susie O'Neill Pool», tanto criticata per quel moto ondoso che impediva prestazioni al limite, entra di diritto nella storia del nuoto come la vasca dei quattro primati stabiliti in un paio d'ore. Il più bello, per noi, è l'unico a non valere una medaglia, perché ottenuto nella seconda semifinale dei 200 stile libero da una divina Federica Pellegrini. 1'56"47 è il crono mai nuotato prima, è il frutto di passaggi da manuale, è il caso in cui si può dire, per una volta, che la perfezione esiste. Federica ieri è stata perfetta, determinata, cattiva e leggera come una piuma, è scivolata via tra avversarie di grande nome, dalla Lurz alla Jedrzejczak, dalla Manaudou alla Hoff, le ha messe tutte in fila e insieme a loro ha sconfitto pure Franziska van Almsick, il suo idolo da bambina, detentrice di un record che le valse l'oro a Berlino nel 2002. Federica entra nella storia e nel grande libro dei ricordi succede a Novella Calligaris, primatista mondiale nel 1973 a Belgrado, e a Giorgio Lamberti, re dei 200 sl nel 1989 a Bonn. L'azzurra, a fine gara, stenta a credere all'impresa: «Quando sono arrivata non riuscivo a capire se era vero, con questo risultato la mia vittoria me la sono già presa anche se domani (oggi per chi legge ndr) proverò ad arrivare davanti a tutte». Dopo una stagione passata a patire con una spalla e dopo un Europeo disastroso, Federica ha avuto il coraggio di dare una svolta alla sua carriera. Ha cambiato società, dalla DDS al C.C. Aniene, una tra le più prestigiose della capitale, fa la spola tra Roma e Verona, dove è nata, e il suo allenatore diventa Castagnetti. Questi gli ingredienti della sua rinascita, tanto che qui a Melbourne, e soprattutto in questa gara, sperava di tornare a vincere: «Dopo tanta sofferenza, finalmente una bella giornata. Mi sentivo bene e con Castagnetti si era parlato di vittoria ma al record del mondo neanche ci pensavamo. 1'57 basso era quello che pensavo di valere ed invece è arrivato un primato davvero inaspettato». Oggi l'unico rischio è quello di sentirsi appagata, in una gara ancora più difficile perché tutte le altre, grandi nomi o meno, vorranno battere la reginetta dei 200 sl. E se non fosse stato per l'acuto dell'azzurra, la giornata di ieri sarebbe andata in archivio così: Usa-Resto del Mondo 4-0. Phelps nei 200 sl, Peirsol e la Coughlin nei 100 dorso, infine la Ziegler nei 1500 sl, infilano una serie di ori con record del mondo spezzata solo nell'ultima finale, quella del mezzo fondo, a pochi decimi dal crono stabilito nel 1988 dalla mitica Evans. Appassionanti anche le due semifinali dei 50 rana: Lisogor-Terrin e Hansen-Kitajima, giunti in quest'ordine nei rispettivi raggruppamenti, li ritroviamo oggi tutti contro tutti, con Alessandro che può permettersi di non temere nessuno. Amarezza, invece, per il Setterosa, che perde 12-8 contro le australiane e si ferma ai quarti.

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