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Il vento porta energia pulita in Molise

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Ma l'installazione di aerogeneratori divide le forze politiche. L'attacco degli ambientalisti

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Si ricorda che, già circa trent'anni orsono, vennero impiantate nel territorio di Frosolone, le prime pale eoliche dopo uno studio sulla costanza e potenza del vento (ricerca Enel). Oggi che le energie rinnovabili sono incentivate anche dalla Comunità Europea, che vuole ridurre l'inquinamento dovuto al consumo di prodotti petroliferi che aumentano il "buco dell'ozono", con conseguenze sul clima e sulla salute, da tutti conosciute, lo studio sullo sfruttamento del vento è stato intensificato e le originali torri eoliche sono state notevolmente migliorate, nel senso che ognuna di esse è in grado di produrre energia elettrica utile al fabbisogno di circa mille famiglie. Questo, però, ha comportato una profonda modifica delle loro dimensioni, più precisamente hanno raggiunto l'altezza di 140 metri, una gigantografia se confrontate con quelle, per così dire, di prima generazione alte "solo" 18 metri. Sul territorio molisano già vi sono impianti nei paesi di Campolieto, Sant'Elia a Pianisi, Macchiagodena, Ripabottoni, Frosolone. Oggi l'impatto visivo di questi "pali", tutti di altezza non elevata, non sembra risultare particolarmente fastidioso per coloro che abitano nei dintorni di Campobasso perché si vedono solo in lontananza, unicamente quando l'aria è tersa e la visibilità ottimale. Il problema,però,è divenuto grave perché vi sono numerose domande di istallazione di nuove torri di notevole altezza e di queste già settecento sono state autorizzate dagli Enti locali. A questo punto, visto il numero degli impianti e l'esiguità del territorio, nasce il dilemma: è opportuno oppure no istallare tante torri, tra l'altro sparse in maniera disordinata? I vantaggi che ne deriverebbero sono superiori agli svantaggi? Alcune associazioni e tra queste il WWF, la Lipu, Italia Nostra, Legambiente, la Sinistra Ecologista, la Coldiretti, Terra Nostra ed altre, sono, per motivi diversi, contrarie. In sintesi, le proteste e le disapprovazioni tendono a mettere in evidenza il deturpamento arrecato dagli aerogeneratori al paesaggio naturale, l'inquinamento acustico da questi prodotto, i danni non trascurabili sulla fauna degli uccelli migratori e degli animali domestici, "l'assoluta irrilevanza, sia energetica sia a proposito delle mutazioni climatiche, della scelta eolica" (da Italia Nostra). Per non parlare dello scempio ai monumenti di rilevanza nazionale e internazionale qualora impiantati in prossimità di siti archeologici. Favorevoli alla installazione di "Wind-Farm" (fattorie del vento) sono non solo gli imprenditori che intravedono un ritorno economico per loro positivo in questo tipo di impresa, ma anche persone comuni cui non disturba la visione delle pale eoliche e che le vedono anzi come valide soluzioni per evitare l'inquinamento da idrocarburi ed infine alcuni amministratori locali cui le percentuali cedute dalle imprese eoliche ai comuni, garantiscono il pareggio del bilancio e la sopravvivenza dei piccoli paesi, ormai sempre con minori risorse. Pertanto, preso atto del problema degli impianti eolici e visti i pareri contrastanti, si può fare questa riflessione: è vero che il Molise è una regione tra le meno inquinate d'Italia e ciò va a beneficio di chi l'abita, ma solo dal punto di vista della salute; infatti, qui manca, anzi è sempre stato inesistente, il turismo collinare e montano se non in piccole zone e con un flusso turistico limitato, alimentato per lo più dagli emigrati. Sotto questo profilo, le torri eoliche certo non provocherebbero danni. Vero è che non tutte le lamentele sono da sottovalutare, ma, per stare al passo con il progresso e per non scartare del tutto questo tipo di energia rinnovabile, si dovrebbe, fare uno studio che indichi in primo luogo il numero massimo di Wind-Farm sopportabili dal territorio e successivamente individui i siti ove collocarle in modo tale da arrecare il minor danno possibile allo stess

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