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Domani il Sei Nazioni torna al Flaminio: gli azzurri sfidano il Galles

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Berbizier gli affida la maglia numero 10 al posto di Scanavacca

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«Il vostro esempio onora la Nazione», rimarcando i valori tipici del rugby, mentre Berbizier si è giocato il jolly. Sorprendendo un poco tutti, il Napoleone di Saint Gaudens sfodera l'audacia dei grandi generali e decide di schierare Ramiro Pez con la maglia n.10 contro il Galles (domani alle 14.30 al Flaminio) al posto di «Pepe» Scanavacca. A ben guardare, la decisione potrebbe apparire meno sorprendente rispetto alla prima impressione se solo si analizza la situazione nel gruppo azzurro rispetto al ruolo di mediano di apertura che, dall'addio di Diego Dominguez, cerca ancora un titolare attendibile. Dal punto di vista psicologico, spesso il tallone d'Achille di Pez, giocare in casa contro il Galles dopo un trionfo come quello di Edimburgo appare la condizione ideale per non subire alcun tipo di pressione. «Non dobbiamo dimenticare - ha chiarito Berbizier - che stiamo lavorando per costruire la squadra in prospettiva World Cup 2007 (a settembre in Francia, n.d.r.). Abbiamo avuto modo di vedere la coppia Troncon-Scanavacca, la combinazione Griffen-Scanavacca la vediamo nel Calvisano mentre vogliamo vedere adesso Toncon-Pez, anche perché in occasione degli impegni azzurri dopo il Sei Nazioni Tronky sarà impegnato con il suo club (il Clermont Auvergne, n.d.r.) o potrebbe riposare». Del resto Berbizier e i suoi assistenti, mentre l'Italia si accorgeva della sua bella squadra di rugby grazie alla vittoria di Murrayfield, analizzavano e scomponevano mille volte il match producendo statistiche e numeri a volontà e accorgendosi di qualche incertezza di troppo da parte di Scanavacca. Ecco, dunque, l'aprirsi di una nuova possibilità per Ramiro Pez, sulle cui prestazioni novembrine potrebbe aver influito negativamente l'involuzione di Griffen. Giocare al fianco del Troncon di oggi capace di imprimere un altro ritmo e di guidare a dovere un pack dominante potrebbe permettere a Pez di esprimere al meglio le sue doti, notevoli soprattutto in fase offensiva. Le altre due novità erano attese. All'ala giocherà, in coppia con Robertson, il 21enne romano Matteo Pratichetti, passato in pochi anni dalla posizione diàraccattapalle a protagonista delle battaglie del Flaminio, mentre Carlos Nieto occuperà il posto di pilone destro lasciato vacante da Castrogiovanni uscito da Murrayfield con una distorsione al ginocchio destro. Per il resto confermati gli eroi di Edimburgo con l'ordinato De Marigny ad estremo, Canale-Mirco Bergamasco ai centri e Troncon alla mischia. In terza linea uno scintillante Sergio Parisse vestirà la n.8, con i gladiatori Mauro Bergamasco e Zanni che andranno a caccia di uomini e di palloni con la n.7 e la n.6. In seconda linea salteranno gli intoccabili Bortolami, capitano, e Dellapè, mentre la prima linea sarà completata da Festuccia e Lo Cicero, con Ghiraldini, Perugini e Staibano pronti a subentrare dalla panca. In definitiva, l'Italia si avvia ad affrontare il match contro il Galles, più difficile di quanto non dicano gli ultimi risultati delle due squadre, con una squadra più giovane di quella corsara ad Edimburgo. Bernabò, Pratichetti, Ghiraldini, Staibano e lo stesso Mirco Bergamasco veleggiano serenamente attorno ai 22 anni, mentre Pez è più giovane di Scanavacca di quasi sei anni. Berbizier, pur con la lodevole intenzione di non bruciare i giovani talenti azzurri, guarda al futuro. C'è una Coppa del Mondo da affrontare a settembre che potrebbe sancire il definitivo accesso dell'Italia al banchetto delle grandi. Intanto però tra gli azzurri e la storia si parano i Dragoni Rossi di Gareth Jenkins, mai facili da battere quando si trovano con le spalle al muro.

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