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di ALESSANDRO AUSTINI NIENTE ritiro.

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Tantomeno un ritiro dalla corsa per la vetta. La Roma può sfruttare un turno di campionato sulla carta favorevole per riprendersi la testa della classifica. Dopo l'impresa di Atene, i giallorossi ricevono all'Olimpico un Chievo appena tornato nelle mani di Delneri e affamato di punti. In contemporanea l'Inter, con la testa rivolta alle bizze di Adriano, fa visita all'agguerrita Udinese. Insomma, gli ingredienti per il controsorpasso ci sono tutti. Ma Spalletti - non può fare altrimenti - frena gli entusiasmi. «Il Chievo - dice il tecnico - è una buona squadra che ha raccolto meno di quanto meritasse. Le insidie sono dietro l'angolo, come abbiamo visto a Reggio Calabria. Noi ci siamo rimessi subito in corsa e questa è la cosa più importante. Ora c'è da tenere in considerazione alcuni casi dal punto di vista medico. Vedremo di far riposare qualcuno senza penalizzare la squadra». Spalletti recupera Mexes, Pizarro e Montella ma dovrebbe lasciare i primi due in panchina. Il francese verrà ripresentato nella gara di mercoledì con l'Ascoli. Stessa sorte dovrebbe toccare al regista cileno, che ieri si è allenato a buoni ritmi ma deve smaltire le tossine accumulate nel lungo viaggio di ritorno dal Cile. Difficile, ma non del tutto escluso, che Spalletti lo utilizzi dall'inizio nella gara col Chievo. Anche perché, finalmente, le alternative non mancano. Nell'allenamento di rifinitura il tecnico ha provato un 4-1-3-2 con la stessa difesa schierata ad Atene (Panucci e Tonetto terzini, Ferrari-Chivu coppia centrale), De Rossi perno arretrato del centrocampo dietro ad Aquilani, Perrotta e Taddei, Totti e Montella davanti. In assenza di Mancini, c'è bisogno di maggiori soluzioni offensive. Ovvero quelle che può dare l'«aeroplanino», che ha smaltito i guai muscolari. Se l'allenatore toscano, invece, decidesse di optasse per il modulo a una punta, Rosi appare favorito su Cassetti per il ruolo di esterno destro. Nella conferenza della vigilia Spalletti mischia le carte. «Con due punte in certi frangenti abbiamo giocato male. Turnover per Totti? Potrebbe anche essere visto che sono tornati Vucinic e Montella. Il montenegrino comincia ad essere pronto anche se deve sistemare delle cose». Traduzione: Vucinic partirà dalla panchina e potrebbe entrare in corso d'opera proprio per far rifiatare il capitano. Il tema caldo della vigilia è l'abolizione del ritiro. Un esperimento inedito per le gare di campionato, che potrebbe essere replicato per l'intera stagione se i risultati daranno ragione alla Roma. «Secondo me - spiega Spalletti - ci sono solo vantaggi nel non fare i ritiri. È un'usanza sbagliata e sarebbe più utile farlo dopo le partite». La «rivoluzione» è stata sancita in una riunione, andata in scena a Reggio Calabria, tra una delegazione di giocatori e il tecnico. «Abbiamo analizzato tutto in profondità, la società è d'accordo. I ragazzi vanno trattati da professionisti e non è vero che vanno in discoteca il sabato, neanche i giovani. Non controlleremo nessuno, altrimenti sarebbe meglio fare il ritiro. Poi se uno si comporta diversamente si dovrà andare direttamente da lui e non penalizzare il gruppo. Tutto è modificabile, in periodi particolari si può anche andare tre giorni in ritiro». Oggi la Roma si ritrova di fronte un pezzo di passato, Delneri, protagonista di una delle pagine più nere della storia giallorossa. Niente rimpianti, dunque, ma Spalletti, da bravo collega, lo ricopre di elogi. «Non credo sia stato penalizzato dal fatto che fosse legato ad Alessandro Moggi. Se lui è diventato così importante, oltre che per essere il figlio di Luciano, è perché sa fare il suo lavoro. Delneri è una persona per bene che fa il suo lavoro con onestà. Ho visto spesso gli allenamenti delle sue squadre perché mi piace vederle giocare. Forse con me a Roma sono stati tutti più buoni perché erano passati tanti allenatori su questa panchina. Se fossi arrivato un anno prima, forse andava male anche a me».

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