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di PAOLO DANI FIRENZE — Non esiste la parola appagamento nel vocabolario di Luca Toni e neppure, assicura ...

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«Il gruppo ha ancora fame — dice Toni — lo vedo in allenamento, lo leggo negli occhi di tutti, anche di quelli, come Del Piero, che in carriera hanno vinto tutto. Figurarsi il sottoscritto. Ho avuto la fortuna di conquistare la vittoria più bella e ambita e non intendo fermarmi. Vincere è meraviglioso, sarebbe un vero peccato non continuare. Dobbiamo riprendere subito a fare punti, riportare entusiasmo attorno a questa Italia e soprattutto qualificarci per gli Europei per onorare al meglio i Mondiali appena vinti». Scalpita il goleador, è contento e motivato: il ritorno in Nazionale significa molto, anche per questo ha deciso di archiviare qualche frizione emersa con il ct nelle scorse settimane: «Io sono sempre pronto per questa maglia e avevo dato la mia disponibilità a Donadoni anche un mese fa. Poi lui, che è un bravo allenatore, ha giustamente deciso di chiamare chi era più in forma. Non sono rimasto deluso perché ci eravamo parlati». Gli chiedono se sarebbe stato meglio, visti i risultati con Lituania e Francia, essere già convocato a settembre e non solo adesso. «Il ct ha fatto bene a chiamarmi — sorride — la forma è buona e comunque in Nazionale si sta sempre bene. Io sono felice di esserci di nuovo e orgoglioso di rappresentare anche chi non c'è. Per me poi è una buona settimana, vengo da un bel successo con la Fiorentina e domenica ho segnato». Insomma, dopo un'estate tribolata Toni si sta riconquistando tutto. «Ma in particolare — rivela — è che avevo soprattutto voglia di ricominciare a giocare». Sia nel suo club, sia in Nazionale. E sabato a Roma ci sarà l'Ucraina che in lui rievoca dolci ricordi: «Proprio contro questa squadra ho segnato i miei unici due gol al Mondiale. Spero che sia beneaugurante». A Toni non mancano le sfide: come riconfermarsi appunto in azzurro. Come aiutare la sua squadra a risalire da -19. «Ottobre sarà decisivo anche perchè ci sarà l'arbitrato da cui ci aspettiamo uno sconto. E in ogni caso io e i miei compagni daremo battaglia fino in fondo, la salvezza sarà il nostro scudetto, non voglio neppure pensare a una Fiorentina in B». Nega incomprensioni con Mutu: «Adrian è un campione, talmente forte che mi potrebbe far segnare tanto — sorride — Battute a parte, è normale che essendo due attaccanti vogliamo entrambi segnare. Comunque io ho fatto finora tre gol con due suoi assist, lui una rete con un mio assist. Non mi pare quindi ci siano problemi, dobbiamo solo conoscerci meglio». Nessun rimpianto, fa capire, per non essere diventato nerazzurro: «Sono contento di essere rimasto a Firenze, è stata una mia scelta. E ringrazio la Fiorentina che mi permette di essere in nazionale». Intanto, l'Olimpico va verso il tutto esaurito per la gara di sabato. Per il ritorno a Roma della Nazionale sono già stati staccati 19 mila biglietti dopo due giorni di vendita. Secondo il ritmo delle richieste, dunque, è molto probabile che l'Olimpico sarà pieno. Piccola la rappresentanza di tifosi dell' Ucraina, le richieste dovrebbero fermarsi a circa 250 tifosi.

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