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Dopo la vittoria con l'Atalanta si lavora sull'esplosione dell'argentino

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Per Rossi è il dopo-Liverani. Zauri sul rinnovo: «Non è bello trattare alla scadenza»

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L'ha voluto fortissimamente alla Lazio per rimpiazzare il vuoto lasciato dalla partenza di Liverani, mettendogli in mano le chiavi della nuova Creatura biancoceleste. Il tecnico, il suo maestro, non ha avuto dubbi quando si parlava di un ballottaggio con Almiron e non ha neanche ceduto al cospetto di piste suggestive e chissà quanto praticabili, come quella che portava al talentuso (e costoso) ivoriano Zokora. Cristian Ledesma è l'osservato speciale delle prime uscite stagionali. Silenzioso, umile, poco avvezzo ai palcoscenici. Cerca di anteporre i fatti alle parole, accetta le critiche ma rifiuta paragoni ingombranti. «Devo conquistare l'Olimpico, i fischi li accetto», ha ricordato dopo la vittoriosa trasferta di Verona. Domenica ha festeggiato i suoi 24 anni con altri tre punti, quelli con l'Atalanta. Non brilla ancora, ma chi lo conosce sottolinea che «Cristian è un diesel, uscirà fuori alla distanza». La Lazio ci spera, le fortune d'una stagione segnata dal pesante handicap passano per i suoi piedi. E per le sue invenzioni, fino a oggi nascoste nelle pieghe d'una crescita invocata dal tecnico romagnolo. Vive a Vigna Clara, con la moglie e la figlia e domenica, a spiarlo in tribuna, c'erano i genitori e la sorellina, arrivati appositamente dall'Argentina. Insieme a loro il manager, D'Ippolito, che lo continua a seguire attentamente. Ha un gioco diverso rispetto a Liverani, carbura lentamente e soffre la dura preparazione di Rossi. «Tra poco sarà un'altra musica», questo il ritornello dell'entourage che ha puntato sulle sue doti. La Lazio, oltre a Ledesma, aspetta anche la crescita di Pandev, un altro che è chiamato a fare la differenza. Il macedone paga la stanchezza, spera di ripresentarsi tirato a lucido a Torino. Tare, senza Makinwa, diventa la prima alternativa, soprattutto per le gare interne quando si tratta di aggredire gli avversari e trovare la sponda di una «torre». Il veterano Zauri tende la mano ai giovani e al nuovo centrocampo. «Ledesma è un buon elemento, però ha bisogno di tempo. La squadra sta cercando nuovi equilibri, tra poco cambierà musica». Nessuno sviluppo sul fronte-contratto, il laterale lancia un altro segnale, preciso, alla società. «Ne stiamo parlando, ma non ci sono passi avanti. Vorrei firmare il primo possibile, ma bisogna essere in due, anche se a me piacerebbe molto evitare l'argomento perché mi dà fastidio parlarne. La certezza è che un rinnovo lo si deve fare non dico un anno e mezzo prima della scadenza, ma quasi, anche perchè portarlo a sei mesi alla scadenza non è una cosa bella. A pochi mesi, infatti, possono subentrare dei problemi», ha detto a Radio Radio. Sulle tracce del laterale ci sono Inter (Mancini lo portò alla Lazio e lo «vede» bene anche a destra), Fiorentina e Milan. Zauri dà priorità alla Lazio, si tratta anche fino al 2011. Nei prossimi giorni la società è pronta ad accelerare le operazioni proprio per evitare che altre società si inseriscano concretamente nel discorso. Il nodo è legato alle cifre dell'operazione: il club vorrebbe offrire poco più di 3 milioni complessivi. Capitolo-società: in tarda mattinata si conosceranno ulteriori dettagli sulla marcia d'avvicinamento all'arbitrato, con i nomi delle terze interessate (il Treviso ha depositato l'istanza, si attende l'ufficialità sull'eventuale presenza nel novero anche del Brescia, curiosità per Bologna e Arezzo). Giovedì il consiglio di sorveglianza per approvare il bilancio (attraverso il quale si conosceranno anche i dettagli dell'ultima campagna-acquisti): a Formello si stabilirà una data specifica per la questione-marchio, il grimaldello destinato a risolvere il problema relativo al salvacalcio. Titolo in flessione in Borsa: -0,57%, chiusura a 0,35 euro.

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