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di FABRIZIO FABBRI POCHE ore di relax prima di tuffarsi definitivamente nell'avventura ...

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«L'ingegner Toti non mi ha mai chiesto, prima di firmare per Roma, di rinunciare alla panchina della Nazionale». Un motivo in più, questo, per convincere Repesa a diventare per le prossime due stagioni il nuovo tecnico della Virtus capitolina. «È vero, si era interessato a me anche il Real Madrid. Ma la volontà della Lottomatica di avermi è stata troppo forte e quindi in me il dubbio non è mai esistito». Ma quello è ormai il passato, mentre il presente ed il futuro saranno gestiti dall'uomo che ha regalato alla Fortitudo Bologna il secondo scudetto della propria storia. «La considero la più grande impresa sportiva della mia carriera». Ed eccolo ora pronto per una nuova avventura. «Qui c'è un progetto interessante. Sono un allenatore ambizioso che vuole sempre migliorarsi e Roma ora mi offre questa opportunità». E se la campagna acquisti per ora non ha segnato nuovi colpi lui non si scompone. «Dico ai tifosi di avere pazienza e fiducia. Il mercato ora è sopravvalutato e chi ha già completato la squadra tra due mesi dovrà di nuovo metterci le mani sopra». Su cosa manca ha le idee chiare. «Il roster, che ora ha in rosa sette elementi, ha già un'identità precisa. Manca il centro titolare e questo lo sappiamo. Dovrà essere un giocatore con un'ottima attitudine difensiva che ci garantisca rimbalzi e sia anche un buon attaccante». Insomma uno che non guardi troppo alle proprie statistiche. «Esattamente». Ed il discorso scivola allora su Luca Garri. «Lui è un buon giocatore, con talento. A Biella, nell'ultima stagione, ha fatto bene, ma era impegnato in una partita a settimana. A Roma con l'Eurolega, sarà diverso. Voglio che cresca a livello di concentrazione. Se nell'Angelico giocava tanto e bene ora dovrà mettersi in testa di fare lo stesso avendo magari meno minuti a disposizione». Intanto il tecnico non scopre le carte. «Dire ora che caratteristiche avrà la squadra mi sembra prematuro. Avremo tempo per conoscerci e dare al gruppo le regole adatte. Non so cosa è mancato in passato alla Virtus per vincere, ma il mio obiettivo è di uscire a braccia alzate al termine di ogni partita». Il discorso si sposta quindi su Righetti a cui per ora non è stato rinnovato il contratto. «È un buon giocatore. Ma ora non posso dire molto di più su di lui». E la chiusura è sul suo pupillo, Belinelli, che Roma corteggia da tempo. «È inutile nasconderlo con lui saremmo un certo tipo di squadra, senza un'altra. Perché è giovane, talentuoso, pronto a giocare ad alti livelli ed ha il passaporto italiano. Non so dire se arriverà, ma se così fosse ne sarei felicissimo».

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