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Sfuma la doppietta nei 200 rana dove Facci perde l'oro per squalificaBossini diventa secondo

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Tra i volti gioiosi dei nostri ragazzi, dai Marconi alla Filippi fino a Bossini, le lacrime di Loris Facci restano impresse più di una medaglia vinta. Ha avuto il tempo di esultare Loris, di sentirsi campione d'Europa dei 200 rana e poi quella sequenza, vista e rivista. La mano destra che tocca la piastra, la sinistra che prende l'acqua senza alcun contatto. Virata irregolare, squalifica e lacrime. Finisce con una grande delusione la quarta giornata di gare ai Campionati Europei di nuoto, una giornata per il resto in linea con la straordinarietà delle precedenti. Sì, perché vincere con questa continuità, in diverse specialità e su tutte le distanze, significa avere una squadra straordinaria, forte in tutti i suoi elementi. È vero che l'Olanda si giova della classe immensa di Peter Van Den Hoogenband e che la Francia è tutta nelle bracciate di Laure Manaudou ma noi siamo in grado di mettere sui blocchetti di partenza l'esperienza dei nostri campioni e il talento dei volti nuovi, da Rosolino a Colbertaldo, da Magnini a Vespe. La stessa sensazione giunge dalla squadra dei tuffi che, ormai da programma, conquista la prima medaglia di giornata. Nella finale maschile del sincronizzato da 3 metri l'Italia schiera la coppia dei campioni in carica. Nicola e Tommaso Marconi non possono nascondere le loro ambizioni di medaglia ma per puntare al metallo più prezioso l'imperativo è non sbagliare. La loro finale inizia al meglio con oltre 102 punti nei primi due tuffi obbligatori. La classifica resta corta anche dopo due liberi e a due tuffi dalla fine Russia, Italia, Spagna e Germania sono tutte lì, divise da una manciata di punti. Per questo il quinto tuffo, l'avvitamento avanti, ha il sapore del match point per i fratelli romani. Fallito. Italia dietro alle altre, anche se non di molto, e tutti a sperare nel miracolo. Speranze ben riposte perché il miracolo c'è e si consuma in un doppio e mezzo ritornato carpiato da oltre 78 punti. Bronzo e visibilio per i nostri, con oro alla coppia tedesca e argento per i russi. L'attenzione passa tra le corsie dell'Alfred Hajos e subito una soddisfazione targata Italia con Magnini e Galenda a qualificarsi per i 100 sl di oggi. VDH e Busquet ci saranno e non stupisce mentre l'esclusione dello specialista Barnett toglie un pretendente al podio finale. In rapida successione i 200 misti donne e i 200 rana uomini, ci portano dall'esaltazione allo sconforto. Alessia Filippi contro Laure Manaudou è uno scontro plausibile ma non sui misti e non sui 200. Al termine di una gara condotta con la solita caparbietà anche la Baranowska tocca prima di Alessia ma niente sembra poter spegnere quel sorriso, figuratevi un bronzo europeo. I 200 rana, come detto, ci negano un oro e ci regalano un argento. La gara è entusiasmante con Bossini che prova a scappare, Facci che controlla, Kuczko e i russi sulla linea dei migliori. Virata dopo virata si consuma la tragedia sportiva di Loris Facci ed è la terza a tradirlo, proprio prima di quell'ultimo 50 che, in rimonta, lo aveva laureato campione d'Europa. Le mani devono toccare entrambe, quella sinistra dell'azzurro non ne vuole sapere, la squalifica sembra giusta. Kuczko è il re dei 200 con Bossini d'argento e Facci a piangere sulla spalla del suo allenatore. La finale dalla piattaforma, con la Marocchi e la Cagnotto, sembra l'occasione giusta per rifarsi. Solo una grande delusione invece, con le azzurre quinta e nona nella classifica finale.

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