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Spalletti frena l'entusiasmo. La punta del Lecce da Mariani

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Dall'altra il realismo di Spalletti. Questione di punti di vista. Il ritiro della Roma inizia con un interrogativo fondamentale: a quale traguardo bisogna puntare? Mexes non ha molti dubbi. «Speriamo - ha detto il giocatore all'arrivo della squadra a Castelrotto - di fare un grande campionato e di vincerlo». Nel proclama del francese manca la parolina magica «scudetto». Un dettaglio che non cambia la sostanza. «Vogliamo ripartire con lo stesso entusiasmo dell'anno scorso, abbiamo grande voglia» assicura Mexes a Roma Channel. Spalletti, invece, tira il freno a mano. Lo ha già fatto lunedì a Trigoria, lo ha ribadito ieri e lo spiegherà alla squadra durante il ritiro. «Ci sarà bisogno di più impegno rispetto alla passata stagione - racconta il tecnico - perché sapendo che qualche qualità ce l'abbiamo, qualcuno potrebbe perdere di vista quei particolari che fanno la differenza». Evitare che i giocatori pensino più a quanto succede nell'aula di tribunale allestita all'Olimpico che al lavoro di Castelrotto è la prossima missione di Spalletti. «Alla squadra chiederò le stesse cose di sempre: normalità, disponibilità e amicizia. Tutte doti - prosegue l'allenatore - che introducono a quello spirito di squadra, ovvero la prima arma utilizzata dalla Nazionale per vincere il Mondiale». La stessa carica di Mexes sembra averla il suo compagno di reparto Ferrari. «Ci possiamo togliere tante soddisfazioni, l'importante sarà non lasciarsele sfuggire. Io - assicura il difensore - mi voglio mettere a disposizione del gruppo, poi sul campo si vedrà ciò che succederà». Lo stesso dt Bruno Conti si è lasciato andare all'entusiasmo che sembra pervadere gli animi di tutto l'ambiente giallorosso. «Cercheremo di non mettere da parte quanto fatto lo scorso anno, ma migliorarlo. Con il lavoro, la compattezza e il sacrifico potremo dare soddisfazioni ai nostri tifosi». Magari anche con qualche nuovo acquisto. Vucinic ad esempio, che è stato avvistato a Roma negli ultimi due giorni. Ma la sua presenza nella capitale non è legata al mercato. Ieri il serbo è stato visitato a Villa Stuart dal professor Mariani, ortopedico di fiducia del club giallorosso. La lesione ai legamenti, che si era procurato in nazionale, è rimarginata: domani Vucinic partirà in ritiro con il Lecce ma la sua testa è già alla Roma. Lunedì scorso il procuratore Lucci, a margine della firma dell'altro suo assistito Julio Sergio, ha parlato con i dirigenti giallorossi del futuro di Vucinic. Il giocatore ha deciso di congelare le trattative con Barcellona e Lione per aspettare le evoluzioni di quelle tra Roma e Lecce. Pradè lo ha ringraziato ma, al tempo stesso, gli ha fatto capire che c'è ancora una notevole differenza tra le richieste dei salentini e l'offerta della Roma. Stesso discorso vale per Semioli: se il Chievo continua a chiedere la luna, la trattativa non si sblocca. Oggi, invece, potrebbe risolversi definitivamente la questione Mido. Il giocatore e il procuratore Raiola incontreranno a Trigoria Pradè. Sarà presente anche l'avvocato Conte. La società non ha preso bene la sua assenza nel ritiro. L'intenzione reciproca delle parti è salutarsi e chiudere la trattativa col Blackburn. I soldi, come sempre, faranno la differenza.

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