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«No all'amnistia ma attenti alle conseguenze»

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Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, a margine della cerimonia di inaugurazione del nuovo palazzo di giustizia di Viterbo, torna sulla vicenda del calcio. «Mi sento un po' come quel senatore Usa che visitando un nuovo carcere, cercando una frase ad effetto per esprimere il suo compiacimento per la qualità della struttura appena realizzata, disse "sono contento di trovarvi tutti qui". Io da campano, non sarei contento di trovare in serie B o in serie C, campionati in cui militano le squadre della mia regione, la Juventus, il Milan, la Fiorentina e la Lazio, ma non ho mai proposto o auspicato un'amnistia, nemmeno nel caso in cui l'Italia vincesse la Coppa del Mondo». «Chiarito che non chiedo l'amnistia ha aggiunto credo che il mondo politico debba interrogarsi sulle conseguenze e sugli squilibri che un'eventuale e prevedibile sentenza di condanna dei grandi club potrebbe avere sugli assetti del calcio e dello sport nel suo complesso. La mia preoccupazione è quella di attutire le conseguenze e limitare gli squilibri, pur nell'applicazione della giustizia sportiva e penale». Altre voci, in ambito politico, non sono invece orientate a chiedere sconti di alcuna natura. Ieri è intervenuta anche la Lega, attraverso il senatore Stiffoni. «No a falsi buonismi dettati dall'euforia occasionale. Le amnistie sono patrimonio di coloro che non hanno assolutamente bene le idee chiare su che cosa sia la certezza della pena e su come questa debba essere perseguita».

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