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di RINO TOMMASI Martedì sera, fino a tarda notte, c'erano automobili che circolavano per Londra con ...

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All'estero, almeno a me succede questo, si diventa più tifosi e un po' più patrioti. Confesso che mi ha fatto piacere ricevere i complimenti (personalmente immeritati) dei colleghi stranieri. Qualcuno però ha inevitabilmente fatto riferimento anche alle richieste provenienti da Roma sullo scandalo chiedendo informazioni sulla Juventus in serie C e il resto. Volendo esagerare ma essere anche sintetico ho risposto che nella stessa giornata abbiamo insegnato al mondo come si gioca e come si imbroglia. A mia memoria non avevo mai visto la nostra nazionale giocare così bene, forse nemmeno nelle memorabili partite vinte contro Argentina e Brasile nel 1982. Sarebbe stata una beffa giocarsela ai rigori, dopo aver preso due pali ma soprattutto dopo essere stati superiori. Inutile nasconderlo, i rigori, considerati i precedenti, ci facevano paura, soprattutto perché non giocavamo contro l'Olanda, l'unica che siamo riusciti a battere dal dischetto. Detto questo, i nostri giocatori hanno clamorosamente smentito coloro che avevano sostenuto che comunicare le richieste del tribunale di Roma alla vigilia di una partita così importante era stato un errore. Gli azzurri, anche coloro con lo stipendio più basso (tutto è relativo, naturalmente) sono economicamente tranquilli per tutta la vita e a Dortmund non avevano per la testa che la voglia di battere la Germania e di andare in finale. Sulle proposte del procuratore federale Stefano Palazzi si tratta di vedere quali saranno le decisioni finali e soprattutto le eventuali differenze tra le proposte e le decisioni finali. Personalmente mi piacciono poco i punti di penalizzazione, che peraltro appartengono alla penosa storia del nostro calcio. Mi piace ancora meno l'ostentata dichiarazione di innocenza di personaggi che dovrebbero solo vergognarsi, anziché considerare vergognoso l'uso delle intercettazioni per arrivare alla verità.

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