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BERLINO — Domani giocherà la prima partita con la fascia da capitano in un Mondiale e chissà se allora ...

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Michael Ballack è l'unico giocatore di grande talento che Jurgen Klinsmann ha a disposizione, l'unico sul quale i giornali tedeschi versano fiumi di inchiostro, l'unico senza vita privata, come ha dimostrato anche ieri il dibattito che si è scatenato sulla sua maglietta griffata Dolce e Gabbana con la scritta «Italia-Gold». E allora l'atteggiamento da primadonna è quasi un'ovvia conseguenza e, come si addice alle star, arriva in ritardo al suo primo appuntamento al Mondiale di casa. La sua assenza nella partita inaugurale contro il Costa Rica per un problema al polpaccio destro ha messo in dubbio i buoni rapporti con Jurgen Klinsmann ma, alla vigilia del suo esordio, Ballack preferisce vestire i panni del buon capitano che dà consigli ai compagni, assolve la difesa e guarda con ottimismo al futuro. L'occasione che ha davanti è irripetibile anche perchè a settembre gli anni saranno 30 e un Mondiale in casa non lo potrà più giocare. Allora meglio lasciar perdere bizze e polemiche per concentrarsi solo sulla Polonia: «Confermo che contro il Costa Rica volevo giocare perché mi sentivo bene, quindi non rimpiango di averlo detto prima della partita, Ma Klinsmann pensava fosse troppo rischioso e ha preso un'altra decisione. Ero deluso, ma adesso guardiamo avanti perché vogliamo arrivare il più lontano possibile». Nato nell'est nell'ex Karl-Marx-Stadt, Ballack è il simbolo della Germania riunificata e non per niente Klinsmann lo ha definito «una locomotiva». Dalla sua capacità di trascinare una squadra tutto sommato non fenomenale dipenderanno le sorti dei tedeschi, attesi mercoledì da una partita non facile contro la Polonia: «Sarà una serata piuttosto calda spiega e ben più difficile di quella trascorsa a Monaco. La Polonia non può perdere e non ci lasceranno certo tutto lo spazio che ci ha concesso il Costa Rica». La "locomotiva" è quindi pronta a partire per far divertire il popolo tedesco e per confermare di valere tutte le sterline spese dal Chelsea per acquistarlo. Dopo aver spesso criticato i suoi compagni, adesso è arrivata l'ora dell'ottimismo e poi il gioco più offensivo voluto da Klinsmann non gli dispiace per niente: «Certo, non prendere reti ti dà più fiducia. Niente di nuovo, dobbiamo migliorare in difesa, ma finchè segniamo un gol più degli altri non c'è problema», è il suo lapalissiano pensiero sulla doppietta di Paulo Wanchope incassata dalla Germania nella partita inaugurale.

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