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Tonolli lancia la Virtus «Pesic è un vincente

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Spero di sfidare Treviso»

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Si può essere bandiera di una squadra dedicandole tutte le energie ed anche qualcosa in più e guardando l'avversario sempre fisso negli occhi, senza chinare mai lo sguardo. Sandro Tonolli, dodici stagioni di Virtus è tutto questo. E per i tifosi di Roma anche qualcosa in più. «Lo sento forte l'affetto della gente. E lo ricambio. Nella decisiva gara-4 che contro Siena che ci ha dato la semifinale c'è stato un attimo in cui la partita s'è fermata. Eravamo in vantaggio e ci avviavamo verso la fine. Serviva il colpo del ko. Ero a centrocampo ed ho incrociato lo sguardo dei miei compagni, poi ho alzato la testa e mi è sembrato di guardare in faccia gli 8000 del PalaLottomatica. Ho capito che era fatta». Roma non ha ancora vinto nulla. Ha passato un turno che poteva decretare la fine della stagione ed ora invece è ad un passo dall'Eurolega. «Per questo dico apertamente che faccio il tifo per Treviso. Se passa la Benetton, con la Climamio, torneremo a giocare la massima competizione continentale». Tonolli crede in questa Virtus. «Più di una volta durante l'anno abbiamo chiesto pazienza, convivendo con infortuni, giocatori arrivati a stagione inoltrata. Quando le cose non andavano non abbiamo mai chinato la testa». Anche se c'è chi s'è divertito a dire che lo spogliatoio era una polveriera. «Ma come fa a parlare chi in quella stanza non mette mai piede? Siamo un gruppo unito che dall'inizio dei playoff s'è cementato ancora di più». Ed il rapporto con il coach? «La squadra lo rispetta perché è un vincente. Sento la sua fiducia in ogni istante e penso di ricambiarlo sul parquet. Ha speso parole per me. Sono grato a Pesic per questo». Stessa cosa ha fatto Bodiroga. «Ho giocato con Parker qualche anno fa. Non credevo che nella mia carriera avrei diviso minuti con un fuoriclasse di talento altrettanto cristallino. Avrò qualcosa da raccontare ai miei figli». Magari una storia a lieto fine. Con uno scudetto cucito sul petto. «Non bisogna correre troppo avanti. Abbiamo eliminato Siena, stravolgendo il fattore campo. Questa è stata già una bella impresa. Ora attendiamo di sapere chi sarà l'avversario della semifinale. Giocheremo mercoledì e questo ci servirà per recuperare forze ed energie. Pesic ci chiede una pallacanestro dispendiosa che però ci sta ripagando dei grandi sforzi che facciamo». Le ultime parole del capitano sono per un suo compagno. «Sono felicissimo per Marko Pesic. È stato guardato con diffidenza all'inizio. Ora la gente lo ha capito. Lui è uno che non molla mai e che è entrato nel gruppo meravigliosamente. Gli applausi che i tifosi gli riservano appartengono a tutti noi».

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