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Un digiuno che dura ormai da trent'anni

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Prima di lui avevano vinto Emanuele Sartorio nel 1933, Giovannino Palmieri nel 1934, Fausto Gardini nel 1955 e Nicola Pietrangeli nel 1957 ed ancora nel 1961. Curiosamente tre delle sei vittorie italiane non sono state ottenuto a Roma perché gli Internazionali sono stati giocati dal 1930 al 1934 a Milano e nel 1961, l'anno in cui Pietrangeli sconfisse in semifinale Emerson ed in finale Laver, a Torino. Se sono passati ormai trent'anni dalla vittoria di Panatta non è che le cose in questo ormai lungo periodo siano andate troppo bene per i nostri giocatori. Infatti, dopo le due finali consecutive raggiunte da Tonino Zugarelli nel 1977 e dallo stesso Panatta nel 1978, nessun tennista italiano ha superato lo scoglio dei quarti di finale. Vi sono arrivati nove diversi giocatori. Due volte ciascuno Adriano Panatta (1979 e 1981), Omar Camporese (1989 e 1990), Andrea Gaudenzi (1994 e 1996) e Filippo Volandri (2003 e 2004), una volta Gianni Ocleppo (1979), Corrado Barazzutti (1980), Claudio Panatta e Francesco Cancellotti (1984) e Paolo Canè (1987). Piuttosto modesto, rispetto alle sue possibilità, alle sue caratteristiche ed alle semifinali raggiunte invece in due diverse prove del Grande Slam (US Open e Roland Garros) da Corrado Barazzutti, che purtroppo non è mai riuscito a giocar bene al Foro Italico. I rimpianti maggiori sono per Camporese e Canè, che probabilmente sono i due tennisti che non sono riusciti a tradurre in risultati le loro qualità. Per tre volte gli Internazionali hanno avuto una finale completamente italiana. Nel 1934 Giovannino Palmieri sconfisse Giorgio De Stefani mentre in due occasioni Beppe Merlo dovette arrendersi a Fausto Gardini (1955) ed a Nicola Pietrangeli (1957). La finale più drammatica è stata probabilmente quella del 1955 nella quale Gardini sconfisse Merlo, costretto al ritiro per crampi dopo avere sciupato due match-point. L'edizione più appassionante è stata quella del 1969 quando le due semifinali e la finale hanno tutte richiesto cinque set. Nelle semifinali John Newcombe ha battuto Jan Kodes, mentre Tony Roche (che quest'anno è qui nelle vesti di allenatore di Roger Federer) ha battuto Tom Okker, quindi in una finale completamente australiana Newcombe ha sconfitto Roche, il suo compagno di doppio. La vittoria di Newcombe è stata anche la penultima vittoria australiana nel nostro torneo. L'ultima l'ha ottenuta nel 1971 il grande Rod Laver. Il declino tennistico di quel paese è confermato dal fatto che da allora il tennis australiano ha ottenuto a Roma una sola finale, quella perduta da Rafter con Kuerten nel '99. Ora è il momento della Spagna i cui tennisti hanno firmato gli Internazionali nelle ultime tre edizioni (Mantella, Moya e Nadal) ma avevano vinto anche con Ferrero nel 2001, con Corretja nel 1997 e con Emilio Sanchez nel 1991. I tempi potrebbero essere maturi anche per una vittoria argentina ma la grande occasione l'ha perduta l'anno scorso Guillermo Coria, sconfitto da Nadal. Precedentemente l'Argentina aveva trionfato con Alberto Mancini, con Jose Luis Clerc nel 1981 e con Guillermo Vilas nel 1980. Rin. Tom.

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