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Sull'ex centrocampista del Perugia c'è anche la Fiorentina. Idea Olivera Pandev: vorrei restare ma sogno una grande

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Semplici sondaggi, idee, congetture al momento lontane distanze siderali dall'ufficialità. Però il club si muove per disegnare la nuova linea nevralgica, quella probabilmente orfana di Liverani e Dabo. Nella lista dei potenziali successori, oltre a Ledesma, Guana e Almiron, rispuntano due vecchi obiettivi: Pinzi e Blasi. Il centrocampista friulano, campione d'Italia con la Lazio nel 2000, sarebbe pronto a sposare nuovamente il biancoceleste. Soddisfa i parametri economici del club (il suo ingaggio sfiora i 500 mila euro fino al 2010) e ha i requisiti anagrafici (classe '81) per immaginare un futuro a media-lunga scadenza. Il club biancoceleste potrebbe trattare la comproprietà per circa 2,5 milioni ma il discorso al momento è bloccato: si attende il «sì» di Rossi per inserire anche il nome di Pinzi nel calderone di giocatori da negoziare con i friulani. La missione impossibile si chiama invece Manuele Blasi: il mediano piace sempre, eccome. Con la Juve il discorso non è decollato quest'estate e a gennaio si era parlato più di Olivera che del centrocampista. Ora il discorso potrebbe tornare d'attualità, soprattutto se la Juve sondasse il terreno - ufficialmente - per Oddo. La Fiorentina però è più di un'antagonista: vuole ricostruire la coppia Liverani-Blasi ammirata a Perugia e ha la carta per arrivarci: la metà di Pasqual con la quale prendere Chiellini e lo stesso Blasi. Sul fronte-Sereni, il manager Canovi su Rsa ha spiegato che «se Peruzzi dovesse firmare per altri due anni, Matteo se ne andrebbe. So di un interessamento delle squadre milanesi, che sono anche su Antonioli». Ancora da definire la querelle con l'Udinese per Pandev. Ieri il fantasista ha ammesso: «Pozzo mi vuole lì, so che ha parlato con il mio manager. Comunque voglio restare in Italia, spero che le società rinnovino la comproprietà e io rimanga alla Lazio. Poi si deciderà il prossimo anno visto che non si potrà più tergiversare. Inghilterra? Non ci penso, semmai mi piacerebbe arrivare a un certo livello e vincere qualcosa di importante». L'Udinese potrebbe anche prendere in esame la possibilità di cedere definitivamente, da subito, la propria comproprietà. Il macedone sul ballottaggio con Di Canio: «Sono abituato, pur di giocare mi adatterei a qualsiasi ruolo. I bilanci li faremo a fine campionato». Rocchi è invece sicuro di giocare e lancia la sfida: vuole toccare quota 13 gol in campionato, eguagliare il suo record personale e dedicarlo alla moglie Martina, in dolce attesa. «Speriamo di riaprire il campionato. L'Europa è vicina ma dobbiamo prestare attenzione fino alla fine. Abbiamo grande voglia di fare bene, sappiamo che ci guardano tutti. La squadra che va in Uefa ha bisogno solo di pochi ritocchi? È una legge di mercato, poi ci sono cose che decide la società». Rocchi incrocia le dita e spera nella conferma del suo amico Di Canio, domani destinato a fare coppia con lui in attacco. Nessuna novità sul fronte-rinnovo del numero nove: ieri il manager, Moreno Roggi, dai microfoni di RadioIncontro ha sottolineato che la decisione «è nelle mani della società. Sono fiducioso, Paolo sta disputando una grande stagione. Aspettiamo fine mese», tanto per rimarcare la data indicata da Lotito un paio di mesi fa. L'attaccante rimane in silenzio e prepara il rientro dopo lo stop muscolare. Ieri sono tornati ad allenarsi anche Liverani e Behrami: il regista rimane in dubbio, lo svizzero ci sarà. Pronto Mudingayi in caso di forfait del centrocampista. La curiosità: Simone Inzaghi, insieme all'ex Fernando Couto e al figlio di Zeman (Karel) è stato ammesso al corso di allenatori di base. Società: ieri boom in Borsa, stavolta senza apparenti ragioni. Il titolo ha guadagnato oltre il 7%, chiudendo a 0,45 euro.

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