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Per gli azzurri altri due bronzi. Oggi c'è Magnini

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Hanno continuato convincendo anche i più scettici. Alla fine della terza giornata di gare di questi Campionati Mondiali di Shangai, sembra proprio che non vogliano smettere. Stiamo parlando, ovviamente, degli azzurri del nuoto e dei loro successi, dei loro record e delle loro medaglie. Ormai l'inno di Mameli sembra il jingle più in voga al «Qi Zhong Stadium», dove anche ieri ha risuonato per altre due volte e, più precisamente, per il bronzo di Rosolino e per quello della Pellegrini. Due terzi posti conquistati in una distanza e in una specialità a noi molto congeniali: i 400 sl. Le eliminatorie del mattino facevano ben sperare con Federica seconda e Massimiliano quarto, entrambi brillanti e concentrati. La finale maschile si conferma tiratissima con Rosolino testa a testa con Prilukov (che vincerà in 3'38''08) fino ai 250 metri e beffato negli ultimi 50 dal coreano Park. Bronzo finale per l'azzurro in 3'41''04 con Nicola Cassio che toccava ottavo in 3'46''79. Anche la finale femminile si decide negli ultimi 50 metri con una Pellegrini che inizia alla grande, si smarrisce ai 300 metri, rischiando il podio, che si riprende nelle due vasche finali nuotate in 29''65. Una prova di carattere che le consegna una medaglia meritata alle spalle di Kate Ziegler e dell'australiana Barret. Solo la medaglia di legno per Alessia Filippi nella finale dei 200 dorso. Tutt'altro che delusa la 18enne romana che, nuotando in 2'07''33, si ferma a 3 centesimi dal record della grande Lorenza Vigarani stabilito nel 1994. Primato italiano per la nostra staffetta femminile nella 4x100 misti (4'03''62) mentre per la Boggiatto il 13° posto non vale la finale dei 100 rana.

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