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Il brasiliano perderà comunque dieci posizioni Oggi le qualifiche (Rai2, ore 7)

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Nelle libere Michael Schumacher non brilla come nel deserto del Bahrein, ma è solo illusione ottica. Perché il tedesco gira sempre con le gomme vecchie, risparmiando i set nuovi che saranno più utili in gara, ed alla fine è più che soddisfatto dei test. «Possiamo dire di essere a posto. Posso sperare di lottare per la pole position e per la vittoria anche qui», dice. Ed è bella notizia, soprattutto se confrontata con le difficoltà dello scorso anno, quando fu proprio a Sepang che la Ferrari si scoprì in crisi nera. Il motore della sua 248 n.5 nelle libere è andato come un violino. Ma dopo la rottura sulla Red Bull di Coulthard nel giro di rientro dopo la fine del Gp del Baharein, e dopo la conseguente scelta della Ferrari di cambiare il propulsore di Massa che aveva evidenziato segnali di possibile cedimento (è stato già inviato a Maranello per un esame approfondito) è tenuto sotto osservazione. Cambiarlo implicherebbe, come da regolamento, l'automatica penalizzazione di dieci posizioni in griglia di partenza. Visto il meccanismo delle nuove qualifiche — che comunque stamattina (dalle 4 alle 5 italiane) saranno precedute dalla terza ed ultima sessione di libere - non ha senso giocare d'anticipo come si è invece fatto per il brasiliano. «Non posso entrare nei dettagli — ha detto il dt Ross Brawn parlando del motore sostituito a Felipe Massa, che ieri si è sobbarcato la maggior parte dei giri per la scelta delle gomme e l'affinamento dell'assetto, girando a poco più di un decimo da Alonso — ma è lo stesso emerso sul motore di Coulthard. Schumi? Io penso ai problemi quando arrivano. E comunque le alte temperature ambientali non c'entrano nulla». Sapendo che Massa comunque vada perderà dieci posizioni, nel paddock di Sepang circola l'idea che il brasiliano possa anche risparmiarsi nelle qualifiche. Partirebbe dal fondo della griglia, ma come Raikkonen in Bahrein (partito 22/o e salito sul podio) avrebbe il vantaggio di poter scegliere liberamente la strategia. Schumi si affida invece al 110 per cento alle decisioni dei tecnici in rosso. «Al momento non rischio di dover cambiare il motore, ma dovremo valutare meglio la situazione» dice. In compenso è convinto di essere messo bene a gomme, fattore decisivo — insieme ai freni — nel caldo equatoriale di Sepang. «Non ho controllato cosa hanno fatto gli altri, quindi non saprei giudicare la loro consistenza alla distanza. Noi però stiamo bene e, contrariamente al Bahrain, ho sempre girato con le gomme vecchie. Il tempo finale quindi va bene così. Oltre al presente c'è il futuro: sarà forse anche vero, e in Ferrari negano a tutto spiano, che Raikkonen è già promesso alla Rossa. Ma c'è anche la Renault in corsa per il finlandese dagli occhi di ghiaccio, quello delle rimonte impossibili, quello che nei quattro anni passati con la McLaren è arrivato due volte secondo nel mondiale (nel 2003 dietro Schumi, lo scorso anno dietro Alonso). La «promozione» arriva dritta da Flavio Briatore. «La sfida per il mondiale piloti? Il nostro antagonista più serio alla fine sarà Raikkonen», dice il manager italiano della Renault, che però non elimina dal gioco Schumacher: «Sarei contentissimo se anche la Ferrari fosse tornata davvero competitiva. Lo abbiamo visto tutti, domenica scorsa: è bastato che la Ferrari andasse bene e tutte le televisioni del mondo hanno fatto il record d'ascolto».

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