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Il ferrarista ci crede «Possiamo migliorare la prova del BahrainOra la monoposto è una garanzia»

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Domenica in Malesia si corre il secondo atto dell'ouverture mondiale e le condizioni meteo saranno la grande incognita. Ma questo fa parte del gioco, perché all'equatore in questa stagione non si può sperare nulla di diverso: o pioggia torrenziale o caldo asfissiante, roba da 35 gradi all'ombra con 70-80 per cento di umidità. Un fattore che non preoccupa minimamente Schumacher, uno che appare fresco come un germoglio anche in queste condizioni. Tanto per dare l'idea: lasciato subito il Bahrain, si è piazzato in un albergo nei pressi del circuito e per acclimatarsi mercoledì ha deciso di andare a giocare a pallone a metà giornata, quando il sole è a picco e gli altri umani corrono a rifugiarsi nell'aria condizionata. Reazione di Schumi? «Effettivamente faceva un gran caldo, io comunque non sudo molto. E questo forse per me è un vantaggio naturale...». E quando gli chiedono quanto sarà dura correre domenica alle 15 locali (le 8 italiane) ricicla una sua vecchia battuta: «No problem, tanto abbiamo l'aria condizionata in macchina...». Per affrontare le condizioni che rendono il gp di Malesia il più pesante della stagione, Massa ha deciso di seguire l'esempio del tedesco. «Prima della corsa bisogna bere moltissima acqua e sali minerali. Poi, in corsa, avremo un litro e mezzo da bere». Caldo a parte, a che punto è l'ottimismo di Schumi? Nel 2005 fu la Malesia a mettere in crisi la Rossa, dimostrando quanto era lontana dalle Renault. «Potreste dire che è più motivato che mai - replica il ferrarista tedesco - in Bahrein siamo arrivati pensando di avere una buona macchina, ma senza sapere a che livello eravamo. Certamente speravamo di andare forte, ma siamo stati un po' sorpresi che sia andata così bene». Sulla 248 di Massa è stato però deciso di cambiare il motore dopo una ispezione del propulsore suggerita ai tecnici della Ferrari dopo il cedimento dell'8 cilindri di Maranello montato sulla Red Bull di Coulthard. In pratica, si è scelto che era meglio accettare in partenza la penalizzazione di dieci posti in griglia in cambio del vantaggio di correre con un motore fresco. Anche il motore di Schumacher è stato ispezionato, ma non sono stati trovati problemi. L'anno scorso il Gp di Malesia premiò le Michelin. Cosa è cambiato? «Tutto quello che posso fare è sperare di avere la stessa prestazione vista in Bahrain. Non credo che il caldo non sarà un problema per le nostre gomme». Ma non gli piace sentire dire che la revisione di regolamento, col ritorno del cambio gomme, abbia avvantaggiato la Ferrari. «È vero che avevamo problemi nel finale delle corse, ma questo non significa che il nuovo regolamento ci dia un vantaggio. Lo scorso anno avevamo un problema globale di prestazione». Frena sul rinnovo di contratto. «Se qualcuno vuole scriverlo può fare quello che vuole, ma non è vero. Non è cambiato nulla da questo inverno». Il campione del mondo Alonso fa spallucce: l'entusiasmo di Shumacher non lo scalfisce. «Sono contento per Schumi per il miglioramento della Ferrari, ma avete visto chi ha vinto in Bahrain... Davanti ci siamo sempre noi», dice lo spagnolo. In Malesia conquistò la prima delle sue sette vittorie del 2005. Qui la Ferrari capì di essere in profonda crisi, soprattutto di pneumatici. Cosa si aspetta ora dalle Rosse? «Dipende dalle gomme. In Bahrein le Bridgestone sono andate molto bene, come ha fatto vedere anche Rosberg. Se andranno bene anche qui, sarà Michael il mio avversario per il mondiale. E comunque saremo in quattro in lotta». Il campione ne approfitta anche per rispondere a Valentino Rossi, che ha lanciato la sfida allo spagnolo dalle colonne di un settimanale inglese. «Non ho tempo da perdere. Con tutto il rispetto per Rossi, ho detto e ribadisco che non sarà mai tra i primi 5 piloti di Formula 1».

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