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Del Piero: «Manteniamo l'umiltà mostrata a Firenze e andremo lontano» Carraro capo delegazione

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Niente celebrazioni anticipate anche se la netta vittoria contro la Germania fa inorgoglire il tecnico azzurro che può vantarsi anche di aver riportato in alto l'auditel azzurro con dodici milioni di tifosi incollati davanti alla tv. Il giorno dopo le sensazioni la festa di Firenze sono molto gradevoli: «Voglio precisare che il risultato dell'altra sera è bello ma ha assunto proporzioni che vanno al di là della differenza che c'è tra noi e la Germania. L'euforia attorno a questa squadra è bella e lusinghiera ma è dettata soprattutto dal risultato netto. A me interessava altro, ovvero che il progetto continuasse e che questa squadra riattaccasse il filo con il lavoro fatto in passato. È stato così e sono stato contento soprattutto di questo. Poi vincere fa sempre bene ma le mie valutazioni erano di altro genere. Ora dobbiamo tornare a lavorare come sempre, in silenzio e cercare sempre il meglio. Poi quello che si dice lo ascoltiamo. L'assenza di Totti non ha pesato? Parlo solo dei presenti. Comunque, Francesco è nel nostro cuore ma discorsi del genere non ne facciamo». Giuste le valutazioni del cittì anche perché l'amichevole di Firenze, oltre a ricostruire il rapporto d'amore tra la città e la nazionale e servita a mettere nei guai la grande Germania padrone di casa. Per capire la portata della sconfitta tedesca è sufficiente leggere i maggiori giornali: «1-4! Mamma mia, ma siamo messi così male?», ha titolato la Bild. Pesantissime e diffuse le critiche al cittì Klinsmann, quindi la vittoria italiana ha avuto l'effetto di un cazzotto in faccia per i tedeschi che adesso sono a caccia della medicina per guarire una nazionale senza gioco e senza idee. Tornando agli Azzurri c'è la gioia di Del Piero per essere tornato protagonista dopo tanto tempo. Il fantasista della Juve è sulla stessa lunghezza d'onda di Lippi: «A 99 giorni dal fischio d'inizio dei Mondiali di Germania ci regaliamo una prestazione convincente, e non solo per il risultato, ma soprattutto per il bel gioco espresso, segnale questo di concentrazione e di una buona preparazione del match. Pur sapendo bene che in Germania sarà diverso, e che la squadra di Klinsmann saprà difendere i propri colori in modo più efficace di quanto fatto contro di noi, non dobbiamo sottovalutare le buone indicazioni e l'entusiasmo trasmessi da questa amichevole, e per capitalizzarli al massimo l'imperativo è non distrarsi, mantenere l'umiltà con l'impegno che finora ha caratterizzato i buoni risultati di questo gruppo». Intanto sarà il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, il capo delegazione della nazionale in Germania. Quando per altri impegni Carraro non dovesse essere presente in Germania, verrà sostituito dal vicepresidente vicario, Giancarlo Abete. Nella delegazione anche l'altro vicepresidente federale Innocenzo Mazzini, continuerà a far parte della delegazione come dirigente al seguito della squadra.

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