Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

TORINO — Lo hanno applaudito e incitato anche gli olandesi.

default_image

  • a
  • a
  • a

000metri, (ottavo, alla fine) ma ha ugualmente chiuso le sue Olimpiadi da trionfatore: «Sono orgoglioso di quello che ho fatto — ha ammesso — due ori e un bronzo sono un bilancio superiore a quanto pensassi. E il fatto che anche i tifosi avversari riconoscano il mio valore mi regala ancora più soddisfazione». Da Roana, il paese dove vive a pochi chilometri da Asiago, erano arrivati a decine ad applaudirlo: è nato anche un Fans Club (Re d'Oro) e l'idea è che gli iscritti possano aumentare in un batter d'occhio. Per adesso, Fabris ha ricevuti una maglietta con sopra le firme di parenti e amici intimi: «Altre se ne aggiungeranno», si augura lui. Che oggi torna a casa per essere accolto con tutti gli onori, «sperando che queste medaglie servano anche a far costruire qualche altra pista in giro per l'Italia. Io ho fatto quello che dovevo, adesso tocca alle varie amministrazioni locali dare spazio alla voglia che di ghiaccio che si è creata». Un paio giorni di riposo, poi i Mondiali: «Sto bene, potrò cavarmela anche lì». Si parte subito e si torna di gran fretta, perché tutti i medagliati a queste Olimpiadi parteciperanno a una delle serate del Festival di Sanremo. Fabris ovviamente ci sarà e chiede, come unica cortesia, di non dovere suonare la chitarra di cui è appassionato: «Non voglio rischiare brutte figure». Scommettiamo che alla fine sarà «costretto» a strimpellare qualche nota? Meglio che lo consideri come il prezzo da pagare alla notorietà e al successo. Dom. Lat.

Dai blog