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Cruz firma un altro gol da tre punti

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Adriano non punge. Nerazzurri a meno 8 dalla vetta. Riaccese le speranze scudetto

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Mancini schiera undici stranieri, con Burdisso e Kily al posto degli assenti Favalli e Stankovic. Tra i veneti si vede qualche volto nuovo (Borriello, ad esempio) arrivato col mercato di riparazione. Il Treviso regala subito una chance ai nerazzurri: su punizione di Veron, Zancopè esce malamente, prova a dare un pugno al pallone ma non fa che appoggiarlo sulla testa di Adriano, il quale non inquadra la porta vuota. Parravicini viene ammonito per un fallo a metà campo, poi al 9', su cross di Maggio dalla destra, Borriello viene affossato da Cordoba in mezzo all'area nerazzurra. Secondo l'arbitro Gabriele è l'attaccante a commettere fallo (come avrà potuto fare, solo lui lo sa). Queste due decisioni a parti invertite sarebbero state diverse? Forse sì. Che barba il calcio, quando è così. Già il Treviso è ultimo in classifica; poi l'arbitro gli mette i bastoni tra le ruote. E allora lo spettatore neutrale non può non affezionarsi alla causa degli uomini di Cavasin (peraltro il tecnico veneto, fedele alle sue abitudini, è ammirevole nell'evitare di protestare). L'Inter non si commuove, però. E al 10' sfiora il vantaggio (Cambiasso di testa, Zancopè alza in angolo). La pressione nerazzurra si fa sentire e viene coronata da Cruz: è il 21' quando Burdisso crossa bene dalla tre quarti, e il centravanti argentino anticipa Gustavo (un po' ingenuo) e porta in vantaggio l'Inter. Il Treviso ha il merito di non sbandare, di riorganizzarsi e di saper pungere a sua volta: Pinga cresce, e al 34' sfodera un'altra punizione da antologia. Julio Cesar è battuto, ma la traversa è amica sua e respinge la palla. I fraseggi dei veneti sono gradevoli, anche se l'Inter non corre altri pericoli, e anzi va ancora vicino al gol: al 42' Adriano punta Viali e tira di sinistro da posizione decentrata, colpendo il palo esterno. Al 5' del secondo tempo attimi di timore per Julio Cesar: punizione di Parravicini, il portiere non trattiene la palla su cui si avventano Guigou e Cordoba. Nel contrasto l'estremo difensore nerazzurro si fa male alla spalla e sembra dover uscire (episodio che ricorda l'infortunio estivo di Buffon), ma poi per fortuna il brasiliano si riprende. Il livello tecnico della partita scade parecchio. Cavasin aggiunge una punta al suo scacchiere (Reginaldo per Guigou), poi inserisce Vascak per Pinga, infine si gioca anche la carta Baseggio, ma non cava un ragno dal buco, e l'Inter continua a controllare senza troppi affanni.

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