Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di OSCAR OREFICI LA McLaren gioca d'anticipo.

default_image

  • a
  • a
  • a

La notizia tanto inattesa, quanto clamorosa schiude riflessi che riguardano il mercato piloti nel suo complesso e il destino della Renault. La fine del rapporto con il neo campione del modo dimostra che la Casa francese è intenzionata a ridimensionare il suo impegno nell'attività sportiva e, probabilmente, ad abbandonare la Formula 1 al termine della prossima stagione. Del resto, in una recente riunione con i top managers del reparto corse, il nuovo presidente della Renault, Carlos Gohsn, non aveva nascosto il suo disappunto per investimenti ingenti, sull'ordine dei 600 milioni di euro l'anno, che non fanno vendere una macchina in più e non giustificabili, a suo avviso, neppure dal punto di vista dell'immagine. Chi ha a cuore, poi, le sorti della Ferrari presume, a rigor di logica, che Raikkonen, attuale leader della Mc Laren e con il contratto in scadenza per fine 2006, erediti l'abitacolo di Schumacher, il cui accordo con Maranello avrà fine sempre alla medesima data. Ma il futuro di Schumi rappresenta ancora un enigma e spetta al fuoriclasse tedesco decidere, ricordando che la scuderia del Cavallino gli ha già proposto un prolungamento di almeno una stagione. Il sette volte campione del modo ha preso tempo ed è da ritenersi che prenderà una decisione nei prossimi mesi, quando avrà capito se la Ferrari è ancora in grado di vincere e se le sue motivazioni sono sempre intatte. Quindi, un suo eventuale ritiro, che schiuderebbe le porte di Maranello a Raikkonen, è tutto da verificare. Come non è da escludere un altro scenario, vale a dire che Ron Dennis abbia intenzione di allestire una coppia irresistibile, formata da Alonso e Raikkonen. La storia della Formula 1 insegna che Dennis non ha mai temuto la politica dei due galli nel pollaio, aborrita, invece, dalla Ferrari targata Montezemolo. Basti pensare ad alcuni audaci binomi schierati nel passato: a metà degli anni Ottanta l'emergente Alain Prost con l'esperto Niki Lauda e, in seguito, ancora l'ormai pluridecorato Prost affiancato dall'astro nascente Ayrton Senna. Tutto, comunque, ruota, nemmeno a dirlo, attorno a Schumacher, che ha in mano il pallino del gioco. Perché se avrà ancora voglia di correre la Ferrari sarà ben felice di affidarsi ancora al pilota cui deve buona parte del suo rilancio dopo un ventennio di disfatte. Ecco dunque servito il tormentone che ci perseguiterà a partire da oggi e chissà per quanto tempo.

Dai blog