Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Wild card Fiba all'Italia che potrà partecipare ai Mondiali in Giappone il prossimo anno

default_image

  • a
  • a
  • a

Come se non bastasse l'infortunio di Van den Spiegel, fermo con la caviglia destra immobilizzata in una doccia di zinco, in Sicilia la Virtus s'è presentata anche senza Marko Tusek, bloccato per problemi medici che per il momento non consentono a Pesic di poterlo schierare. Così in quintetto accanto a Tonolli ha fatto l'esordio ufficiale Gary Trent, il veterano Nba, ultimo arrivato in casa capitolina. Che la sua forma sia approssimativa, come Pesic aveva più volte sottolineato ritardandone l'esordio, è stato evidente nelle fasi di cambio di campo, quelle che nel basket vengono definite transizioni. Poco fiato per lui, costretto spesso a ritardare il posizionamento. Ma a difesa schierata s'è intravisto un pò di ciò che di buono si conosce di lui. Solidità e senso di posizione a rimbalzo e blocchi granitici, sfruttati bene da Ilievski. Sevirà ancora tempo per portarlo ad un decente ritmo partita ma l'idea che sia un giocatore che darà qualità c'è. Dall'altra parte la Virtus ha trovato una squadra complessivamente più pronta sulle gambe. Le fiammate di Keith Carter e Brad Traina hanno scottato Roma, incapace di trovare difensivamente risposte adatte. Pesano sul vantaggio dei primi 20', 45-36, le difficoltà di chi Pesic ha mandato su di loro per cercare di limitarli. Eppure dopo aver inseguito la Virtus aveva messo anche il naso avanti, 18-20 dopo 1'10" del secondo minitempo. Vantaggio subito sfumato, ma il vero peccato capitale Roma l'ha commesso a poco più d'un minuto dal suono della ripresa quando, attaccando abbastanza lucidamente la zona dei siciliani, è arrivata a -2, 35-33 grazie ad una tripla di capitan Tonolli, prima di subire un perentorio 10-3 che l'ha portata sul 45-36 negli spogliatoi. Poi è uscito fuori il cuore, ma non solo. Perchè la difesa, sostenuta da una inaudita voglia di vincere è diventata arma micidiale, come l'improvviso innesco di quel talento eccezionale che risponde al nome di David Hawkins. Dopo aver sofferto Carter e tirato malino la guardia statunitense ha cambiato rotta. 4 in 20', 24 nei restanti, compresa l'appendice, cui si è arrivati proprio grazie ad un suo miracolo sulla sirena. Hawkins protagonista, sostenuto da quei leoni che rispondono al nome di Sandrino Tonolli e Hugo Sconochini e dalla regia oculata e lucida prima di Ilievski poi di Giachetti. Stona in questo quadro Bodiroga, che ha rischiato di compromettere con due scelleratezze alla fine dei 40' lo sforzo dei compagni, prima però di mettere il sigillo con i liberi decisivi del supplementare. Ma ci ha pensato Hawkins a rimediare ed a guidare poi la squadra al meritato successo. Alla faccia delle solite cassandre che vorrebbero vedere Pesic sulla graticola. Se lo tenga stretto Roma, credendo in un gruppo sempre più unito e nelle capacità del suo burbero coach. E se la Virtus dribblerà la sfortuna potrà di nuovo recitare un ruolo da protagonista. MONDIALI — L'Italia ha ottenuto nella giornata di ieri una delle quattro wild card concesse dalla Fiba, riunita nel Board a Roma, e quindi prenderà parte ai prossimi Mondiali del 2006 in Giappone. Gli altri tre inviti sono stati assegnati a Serbia & Montenegro, Turchia e Portorico.

Dai blog