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Distorsione al ginocchio per lo sfortunato regista: rischia un mese di stop

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Un movimento innaturale del ginocchio destro nel corso del test infrasettimanale contro il Tor di Quinto, la smorfia di dolore, la prima diagnosi: «distorsione con interessamento dell'inserzione distale del legamento collaterale mediale e del tendine interno, con annesso interessamento meniscale». In sintesi: stop minimo di tre settimane, che potrebbero diventare quattro nel caso in cui venisse accertato il problema al menisco. Il nodo era rappresentato dall'interessamento al legamento: in serata, però, l'eventuale lesione sembrerebbe essere stata scongiurata. Oggi, comunque, gli ulteriori accertamenti alla Mater Dei per capire la gravita dell'infortunio. La Lazio perde il faro del gioco, e dopo Di Canio, un altro tassello di esperienza, carisma e qualità. Un agguato della sfortuna alla vigilia dell'atteso sfida con i nerazzurri, in programma sabato sera all'Olimpico. Ora Rossi sarà chiamato a rivedere le proprie strategie: al posto del regista stavolta potrebbe toccare a Firmani, comunque in ballottaggio con Baronio. Saranno decisivi i prossimi due allenamenti per conoscere l'orientamento del tecnico in merito alla nuova linea nevralgica: domenica scorsa, a Reggio, è toccato all'ex centrocampista del Chievo, in questa occasione, per contrastare Veron & company potrebbe essere preferito un interditore. Tutto da rifare, insomma. Anche perché il 4-4-2 anti-Inter era già pronto, con Inzaghi-Rocchi coppia d'attacco e Liverani-Dabo in cabina di regia. Le liete novelle: recuperati Siviglia e Behrami, con Peruzzi pronto a stringere i denti pur di esserci. Il portiere sta continuando a curare lo stiramento all'anca destra, la zona dello scontro con Toni in Lazio-Fiorentina: Rossi ha provato ancora Ballotta, oggi dovrebbe iniziare a forzare i ritmi ma sabato vuole esserci. Sulla via del recupero anche Matteo Sereni, reduce da un problema di natura muscolare. Ieri 19-0 nel test con il Tor di Quinto: cinquine per Rocchi e Tare, quaterna per Pandev, doppietta per Cesar, un gol a testa per Inzaghi, Baronio e Firmani. Rispetto alla Lazio provata e riprovata fino a oggi sarà quindi rivoluzionato lo schema collaudato: fuori, tutti insieme, Liverani-Di Canio e Pandev. Meno fantasia in mezzo e davanti, due prime punte in attacco. Ribaltone forzato, dettato dalle assenze contingenti. I tifosi si sono schierati al fianco della squadra: ieri circa mille persone presenti a Formello per sostenere la creatura di Rossi nel momento più delicato della stagione, culminato con il ko di Reggio Calabria. Niente veleni striscianti dopo la querelle dialettica Oddo-Liverani-Di Canio, da tramutare -seconda la gente- in carica positiva proprio contro l'Inter. Positivi i riscontri sulla situazione di Paolo Di Canio: l'edema al polpaccio infortunato si è ridotto di circa il 60%. L'attaccante - fino a sabato - svolgerà lavoro differenziato (piscina e palestra), la prossima settimana la dedicherà invece al potenziamento e quindi verrà sottoposto a un nuovo controllo per valutare un suo eventuale impiego contro la Sampdoria nella sfida del prossimo 20 novembre. Capitolo-società: il titolo recupera dopo lo scivolone del 1 novembre (-5%). Ieri un +1%, in attesa dell'approvazione del bilancio, che arriverà oggi (ore 15 a Formello) attraverso il consiglio di sorveglianza. Lotito ha ribadito: «La società non la mollo». I piccoli azionisti pronti a chiedere spiegazioni (e dettagli relativi al piano industriale, al pacchetto azionario e all'accordo con il Fisco) nell'assemblea del 18 novembre.

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