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Montella apre il derby

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Il giallorosso accende la stracittadina numero 125: «Di Canio? Un provocatore»

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Troppo per essere già il giovedì prima del derby della capitale. E se stavolta sul fronte Lazio regna il silenzio, ci pensa la sponda giallorossa ad attizzare gli animi, a dar fuoco alle polveri di quella che sarà la sfida della stagione. bastano un paio di stoccate, ben assestate, per innescare quello che il prefetto Serra aveva cercato di scongiurare in ogni modo. Così, ieri il placido Montella, ha esordito sul rivale d'oltrefiume che lo scorso anno aveva aperto l'Annus Horribilis della Roma culminato nella sconfitta domenica scorsa a Empoli. «Di Canio? Un bravo provocatore» attacca Montella rimasto nella capitale per preparare al meglio la stracittadina in programma domenica sera all'Olimpico. Detta così sembra una provocazione secca, ma nel dettaglio il giallorosso spiega la sua affermazione cercando di venire incontro al prefetto di Roma. Il concetto parte da più lontano, sul raffronto tra i due capitani. «Totti e Di Canio sono due persone diverse. Francesco è un bravo ragazzo e un grande giocatore con cui ho il piacere di giocare. Di Canio lo conosco meno. È stato un grande giocatore ora credo sia un bravo provocatore». Inutile aspettare la replica del laziale che, stavolta, preferisce la strada del silenzio: in accordo con il resto del gruppo biancoceleste che, subito dopo il successo casalingo con la Fiorentina, aveva stabilito la linea della non-belligeranza. Poi Montella, fortunatamente, torna sul calcio giocato. «Sto meglio — ha detto sentendo aria di maglia titolare — e il derby è una partita così si vuole sempre giocare. Chi è più in forma? Loro, si vede. In questo momento sono più in forma di noi, ma sono anche più scarsi di noi». Rilancia la sfida. «Se tutto si rimette a posto, possiamo ancora puntare al quarto posto. Solo Capello ha vinto a Roma? Aveva una squadra fortissima, anzi con quella squadra abbiamo vinto anche poco». Ma le dichiarazioni di Montella su Di Canio rilasciate a Studio Sport, non potevano inosservate alla guardia del prefetto Serra che bacchetta il romanista. «È sconcertante che alla vigilia di un derby che necessita di attenzioni particolari, giocatori di fama e idoli delle tifoserie, disattendendo ogni tipo di appello alla serenità, contribuiscano a non rasserenare gli animi». Giusto, così come è sconcertante che, nonostante gli appelli, i precedenti e le nuove direttive del signor Pisanu, una partita considerata da tutti ad alto rischio (?), che necessita di bonifiche da parte degli artificieri e schieramenti di polizie d'ogni tipo, si giochi nuovamente di sera. Come sempre, decide la tv: ossia chi paga.

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