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Lippi cambia: dentro Del Piero-Vieri-Iaquinta (Rai1 ore 20,30) Il tecnico: Alex non ha ancora il biglietto per la Germania

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«Alcuni di quelli che son qui possono esser certi di far parte dei 23, altri se lo devono guadagnare. Sono sincero, lui non è tra quelli sicuri», l'ammissione del ct prima di Italia-Moldova, ultimo impegno del girone di qualificazione (ore 20,30, Rai1). Il messaggio è sorprendente per quanti erano convinti che lo juventino fosse un pupillo. È una piccola rivoluzione copernicana nell'universo azzurro, in controtendenza anche rispetto alla nuova Italia di domani il cui trio d'attacco è composto appunto da Del Piero, più Vieri e Iaquinta. La vigilia della partita scorre tra una replica ai mugugni Milan per l'infortunio di Nesta e qualche spruzzo di sorriso. «C'è chi mi ha definito un narcisista antipatico, altri parlano di un Lippi simpatico ora che vinco: fa nulla, tengo al giudizio di chi mi conosce da vicino...», ha fatto notare il ct rilassato dalla qualificazione in tasca, e il cui unico vero irrigidimento, dissimulato, deve esser stato quello sul senso della presenza azzurra di Pinturicchio contro la Moldova. All'attaccante spetterà oggi, con la presenza numero 69, la fascia di capitano e con ogni probabilità la maglia numero 10. Ma niente di più, nessuna investitura. Non devo dimostrare nulla, aveva detto ieri il diretto interessato. E Lippi ha provato a decriptare il senso, per poi lanciare il suo, di messaggio. «Alessandro è un ragazzo troppo intelligente - la premessa del commissario tecnico - Certamente avrà voluto dire che con le sue qualità, al momento, deve dimostrare poco. Credo intendesse questo». A seguire, la stoccata: «lui non è tra quelli certi», appena mitigata poi di fronte alle telecamere: «Non mi sembra giusto dare alla gente un nome certo otto mesi prima del Mondiale...». E pazienza se di Totti un paio di giorni fa disse «è insostituibile», o di Gilardino che «non è assolutamente in discussione». A render fragili i pilastri delle certezze in attacco, d'altra parte, sono i numeri. La partita con la Moldova diventa il primo test per l'Italia del dopo qualificazione, e Lippi ha deciso di sfruttarlo a pieno ribaltando l'Italia di Palermo: confermato solo Grosso, cambiano dieci giocatori su undici. All'esordio De Sanctis, Zaccardo a destra e Bonera in coppia centrale con Materazzi gli innesti difensivi; a centrocampo Diana a destra, De Rossi regista centrale e Barone i tre cambi, con Blasi da inserire poi («e non da terzino»). Ma in attacco i conti rischiano di non tornare. Del Piero ha segnato l'ultima volta in azzurro 13 mesi fa, proprio contro la Moldova, giocando peraltro poco da allora. Vieri è in lite con il suo vecchio amico gol, e non solo a giudicare da Palermo. Iaquinta non ha mai segnato con la maglia della nazionale. Ma non è un paradosso che sia lui a confessarsi più convinto di un posto in Germania («diciamo al 60%»). L'astinenza delle punte davvero non preoccupa Lippi? No, se si tratta di consolidare le gerarchie di uno come Gilardino, «che paga solo le difficoltà del momento e l'inserimento nel Milan»; un po' di più, se si tratta di accreditare la coppia Del Piero-Vieri di un futuro azzurro. «Tutto può succedere», la risposta fredda del ct. Semmai, un pensiero è per il dopo. Dal caso Nesta non emergono segnali confortanti per chi ha provato a lanciare l'idea di stage azzurri. «Ma io non pretendo nulla, ho detto solo che mi piacerebbe - la constatazione di Lippi - Ho visto che qualche allenatore ha risposto positivamente. Quanto a Nesta, sono rimasto molto sorpreso dalla polemica, perché so esattamente come è andata. Lui è stato fantastico: e certo che spero di riaverlo a novembre...». Insomma Lippi sa che dopo Italia-Moldova, «ognuno si ritufferà nel suo girone d'inferno», che sia Nesta, Del Piero o il ct a spasso. «Non avrò nulla da fare, tranne invidiare i miei amici che ieri mi hanno telefonato urlando perché avevano appena preso un tonno da 120 chili. Loro sì che l

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