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dall'inviato LUIGI SALOMONE PALERMO — Ti aspetti Toni o Gilardino, oppure un'invenzione ...

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Sì, proprio lui, l'uomo dei disastri di Glasgow trova a dodici minuti dalla fine il gol che ci fa timbrare senza affanni il passaporto per la Germania. Finisce 1-0 per colpa degli attaccanti incapaci di sfruttare i colpi di genio del numero dieci dell'Italia ma la vittoria è più che meritata, come il passaggio del turno. Per centrare l'obiettivo Lippi schiera l'Italia più offensiva della sua gestione. Zambrotta e Grosso terzini di fascia, tre soli centrocampisti Camoranesi, Pirlo e Gattuso, Totti rifinitore dietro alle punte Gilardino e Toni, fischiatissimo dai suoi ex tifosi. Sull'altro fronte il tecnico sloveno Oblak si affida alla coppia Acimovic-Rodic. Si parte e Totti impiega 120 secondi per depositare sulla testa di Camoranesi la prima occasione: lo juventino sbaglia l'impatto e il pallone finisce sopra la traversa. Al 5' il capitano della Roma mette Gilardino davanti al portiere ospite ma l'attaccante sbaglia l'ultimo tocco. L'Italia c'è, si stringe intorno a Totti che manda in tilt la difesa slovena. Gattuso è ispirato, Grosso spinge bene a sinistra mentre Camoranesi va a corrente alternata. Al 18' Toni non è fortunato nella deviazione sotto porta e poco dopo Totti ci prova dalla distanza ma la sua conclusione finisce fuori. Gli sloveni non sono fulmini di guerra ma resistono e si affidano agli angoli e alle punizioni per provare a impensierire Peruzzi. Al 43' l'Italia passa ma l'arbitro annulla: cross di Grosso, sponda di Toni e rete di Gilardino. Sembrerebbe regolare ma l'assistente Viennot (una donna più bassa della bandierina...) segnala qualcosa all'arbitro e blocca la gioia degli Azzurri. Ancora Totti di testa impegna a terra Mavric poi Poulat manda tutti negli spogliatoi: buon primo tempo, manca il gol. Ci pensano i tifosi sloveni a vivacizzare la serata: scavalcano dal loro settore e per poco non ci scappa qualcosa di grave prima che le forze dell'ordine riescano a riportare la calma. Si riparte con Cimirotic, la terza punta, in campo nella Slovenia. Lippi non aspetta gli eventi sperando in una maggiore precisione dei suoi cannonieri. Intanto lo stadio si divide su Toni: la curva lo fischia, gli altri settori lo applaudono. La Slovenia comincia a prendere coraggio: segna Rodic, l'arbitro annulla. Ora la manovra azzurra è meno fluida anche se Totti continua a distribuire palloni ai due attaccanti senza fortuna. Lippi si copre con Zaccardo al posto di uno spento Gilardino. Zambrotta si sposta a sinistra, Totti va a fare la seconda punta. E l'uomo della provvidenza è proprio il terzino del Palermo: cross di Grosso e testa del difensore per l'1-0. Finisce così perché Vieri entrato da poco spreca più volte il raddoppio ma stasera contava solo andare in Germania. Appuntamento a Lipsia, nove dicembre, data del sorteggio del mondiale tedesco. Poi, in campo dal nove giugno al nove luglio per sfidare le nazioni più forti del mondo e ritagliarsi uno spicchio di gloria. Certo l'Italia è stata favorita da un girone agevole nel quale tutte le potenziali avversarie, a turno, si sono defilate diventando delle comparse. Però, resta la soddisfazione per Lippi di aver raggiunto un traguardo importante con turno d'anticipo tanto che la sfida di mercoledì a Lecce contro la modesta Moldova sarà un'amichevole in preparazione dei Mondiali. Era dai tempi di Bearzot che la nostra nazionale non brindava prima dell'ultima partita del girone. Una nota di merito per Lippi che non va dimenticata visto quanto sta accadendo a Francia, Spagna e Inghilterra ancora in lotta per ottenere il visto. Ora ci sono otto mesi di tempo per preparare la lista dei 22 alfieri da presentare in Germania. In alcuni ruoli c'è solo l'imbarazzo della scelta mentre in altri Lippi dovrà essere lucido per trovare la soluzione più affidabili. Ci sono da riscattare le ultimi deludenti esibizioni in Corea e Portogallo (Europei). L'Italia è stufa di fare brutte figure, i tifosi chiedono il riscatto per tornare ad amare la nazionale.

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